Blitz antidroga: questa mattina all’alba i carabinieri della Compagnia di Monterotondo hanno dato esecuzione a un’ordinanza, emessa dal GIP del Tribunale di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, che dispone l’arresto per 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, di far parte di una organizzazione che gestiva non solo la singola “piazza di spaccio” ma anche il traffico di stupefacenti tra i comuni di Monterotondo, Fonte Nuova e Mentana.
L’indagine, iniziata a gennaio 2019, in quasi 2 anni di pedinamenti, intercettazioni e riscontri ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati e in particolare nei confronti di colui che è ritenuto il vertice dell’organizzazione che si ipotizza gestisse con contatti diretti i fornitori e la distribuzione sul territorio della sostanza stupefacente ai cosiddetti “cavallucci” (i pusher) che, pur concentrati nella zona “167” di Fonte Nuova, fungevano da distributori sulle piazze e le strade dei centri abitati coinvolti, con clienti che riuscivano a “fidelizzare” anche con la prospettiva di “arruolarli” in caso di arresto di singoli pusher. Gli indagati sono gravemente indiziati di essere componenti della compagine criminale dedita al traffico di stupefacenti, in prevalenza cocaina, avente epicentro logistico, strategico e operativo presso alcuni complessi di edilizia popolare di Fonte Nuova.
Alle prime luci dell’alba, con i militari dell’8° Reggimento Carabinieri “Lazio” che hanno cinturato l’intera area delle case popolari di Fonte Nuova, per evitare eventuali problemi per la particolare riottosità dei residenti, già sperimentata in passato in occasione di operazioni analoghe, 80 Carabinieri della Compagnia di Monterotondo supportati anche da unità cinofile antidroga del Comando Provinciale di Roma e due Squadre API della Compagnia Fiumicino Aeroporti, hanno dato esecuzione all’ordinanza che dispone gli arresti ed ai decreti di perquisizione disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Si precisa che l’indagine versa nella fase delle indagini preliminari per cui tutti gli indagati devono considerarsi innocenti fino a condanna definitiva