Photo Danilo Rossi

Al Teatro nelle Cave di Riano, ieri sera, Enrico Lo Verso ha messo in scena uno spettacolo di grandissimo impatto scenico e interiore, “stregando” letteralmente il tantissimo pubblico presente (prenotazioni sold out già due giorni prima).

Enrico Lo Verso ieri sera in scena al Teatro nelle Cave di Riano.
Photo Danilo Rossi.
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La conferma che la rassegna organizzata dall’associazione Teatro nelle Cave insieme al Comune di Riano, con il supporto di diversi sponsor, giunta quest’anno alla XVII edizione, ha raggiunto un livello qualitativo dal punto di vista artistico che la fa di diritto annoverare tra le migliori proposte culturali dell’intera provincia capitolina (e il programma delle prossime serate prevede ulteriori appuntamenti assolutamente da non perdere, uno tra tutti quello con Massimo Popolizio, in scena sabato 27 luglio).

Da sottolineare, in questo ambito, che lo spettacolo di Enrico Lo Verso è stato sponsorizzato da Riano Imprese Riunite.

Il sindaco di Riano Luca Abbruzzetti ieri sera sul palco e in basso una immagine del numeroso pubblico intervenuto.
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Con “Uno, nessuno e centomila”, Enrico Lo Verso e tutta la direzione artistica – adattamento e regia sono firmati da Alessandra Pizzi – ‘disegnano’ una composizione sintattica di parole e suoni, di note e sillabe, di versi e brani, in cui la musica e la narrazione concorrono alla definizione del pensiero.

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Un’interpretazione naturalistica, immediata, “schietta”, volta a sottolineare la contemporaneità di un messaggio universale: la ricerca della propria essenza, dentro la giungla quotidiana delle omologazioni. La voglia di arrivare in fondo ed assaporare la vita, quella autentica, oltre le imposizioni sociali dei ruoli. La paura di essere soli, fuori dal grido sociale della massa.

Ma le cento maschere della quotidianità, lasciano alla fine, in maniera dirompente e per certi versi necessaria, il posto alla ricerca del SÉ autentico, vero, profondo. L’ironia della scrittura rende la situazione paradossale, grottesca, accentua gli equivoci.

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La vita si apre come in un gioco di scatole cinesi, e nel fondo è l’essenza: abbandonare i centomila per cercare l’uno, a volte può significare fare i conti con il nessuno. Ma, infine, alla fine di questo lungo sentiero arriva il piacere unico, impagabile della scoperta del proprio “uno”: autentico, vero, inimitabile.

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A testimoniare, una volta di più, che per quanta fatica e dolore costi, per quanto sia una strada impervia e priva di scorciatoie, questo percorso che porta alla verità unica e irripetibile, riguardo a sé stessi, è un prezzo che conviene pagare.

Per vivere finalmente la vita in maniera autentica.

 

(Servizio fotografico a cura di Danilo Rossi)

 

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