Il processo di fotosintesi clorofilliana è una delle lezioni di scienze che viene insegnata ai bambini fin dalle scuole elementari. In estrema sintesi ci è stato spiegato che attraverso questo processo gli alberi assorbono anidride carbonica nociva per l’uomo e restituiscono ossigeno indispensabile per la sopravvivenza dell’uomo.
I temi ambientali e la preoccupazione per i cambiamenti climatici esisto già da diverso tempo, anche prima che la giovane Greta Thunberg ne parlasse al Parlamento Europeo, forse era necessario formare una coscienza collettiva o una comunicazione efficace. Ricercatori e scienziati sono al lavoro per trovare una soluzione per contrastare i cambiamenti climatici per effetto del surriscaldamento terrestre.
E se bastasse piantare alberi per affrontare la crisi climatica?
Questa è la soluzione a cui sono arrivati un gruppo di scienziati dell’Eth di Zurigo, uno dei poli di ricerca più importanti al mondo. Secondo questo studio pubblicato su” Scence”non solo la riforestazione sarebbe la soluzione ma è stata valutata come la modalità più efficace e la più economica. Per la prima volta sono stati calcolati dagli scienziati gli ettari di terreno (1,7 ettari) su cui far crescere gli alberi necessari per l’assorbimento di anidride carbonica (CO2) prodotta dall’uomo.
La riforestazione può contrastare i cambiamenti climatici, la desertificazione di alcune parti della terra, si è calcolato che piantare alberi per una superficie pari all’11% del pianeta, escluse aree urbane e coltivazioni, rimuoverebbe i 2 terzi di tutte le emissioni liberate nell’atmosfera dall’attività dell’uomo.
L’Etiopia sembra aver messo in pratica questa ricerca. Nello stato africano infatti le cause della deforestazione sono state drammatiche in termini di impoverimento del territorio, il paese che più di molti altri è stato sottoposto a desertificazione e ha subito le conseguenze del cambiamento climatico. A fine luglio grazie all’iniziativa “Green legacy”, in Etiopia sono stati piantati 350 milioni di alberi in un solo giorno.