Nel documento relativo al settore della balneazione messo a punto dai tecnici dell’Inail e dagli esperti dell’Iss, diffuso oggi, viene indicata una strategia di gestione del rischio che tenga conto di vari aspetti.
Il distanziamento dovrà essere rispettato anche in acqua. Per consentire un accesso contingentato agli stabilimenti balneari e alle spiagge attrezzate, viene suggerita la prenotazione obbligatoria, anche per fasce orarie. Si raccomanda, inoltre, di favorire l’utilizzo di sistemi di pagamento veloci con carte contactless o attraverso portali/app web. Vanno inoltre differenziati, ove possibile, i percorsi di entrata e uscita, prevedendo una segnaletica chiara. Per garantire il corretto distanziamento sociale in spiaggia, la distanza minima consigliata tra le file degli ombrelloni è pari a cinque metri e quella tra gli ombrelloni della stessa fila a quattro metri e mezzo. E’ opportuno – si legge ancora nel documento – anche privilegiare l’assegnazione dello stesso ombrellone ai medesimi occupanti che soggiornano per più giorni.
In ogni caso è necessaria l’igienizzazione delle superfici prima dell’assegnazione della stessa attrezzatura ad un altro utente, anche nel corso della stessa giornata. E’ da evitare, inoltre, la pratica di attività ludico-sportive che possono dar luogo ad assembramenti e giochi di gruppo e, per lo stesso motivo, deve essere inibito l’utilizzo di piscine eventualmente presenti all’interno dello stabilimento. Per le spiagge libere si chiamano in causa direttamente gli enti locali: “devono definire puntualmente le modalità di accesso e fruizione”. Nei punti di accesso vanno messi cartelli con indicazioni sui comportamenti da tenere. “Anche al fine di favorire il contingentamento degli spazi, va preliminarmente mappato e tracciato il perimetro di ogni allestimento di ombrellone, sdraio e sedia. Ad esempio con il posizionamento di nastri”.