Reiko Hiramatsu, Petali di ciliegio sul fiume Meguro, quartiere Meguro, Tokyo, aprile 2020.

di Davide Lunerti

Iniziata lo scorso 3 ottobre, sta già registrando successi l’ottava edizione di Castelnuovo Fotografia, che rimarrà aperta fino all’11 ottobre al palazzo ducale Rocca Colonna di Castelnuovo di Porto, in Piazza Vittorio Veneto.

Castelnuovo Fotografia-un’immagine dell’edizione dello scorso anno.

Acclamata dalla critica, la rassegna è realizzata dall’associazione culturale DIECIQUINDICI, con il sostegno del Comune di Castelnuovo di Porto e della Regione Lazio.

Malgrado le complicazioni dovute alla pandemia, viene proposto anche quest’anno un programma ricco di ospiti, mostre e presentazioni sotto la direzione artistica di Elisabetta Portoghese e con il contributo di un comitato scientifico, composto da Fulvia Polinari, consigliera comunale delegata ai Beni Culturali, e dalle curatrici e storiche dell’arte Michela Becchis e Manuela De Leonardis.

Come rivela il titolo “In I Out: abitare come misura del paesaggio”, l’VIII edizione rimane incentrata su quello che è da sempre il fulcro tematico del festival, il paesaggio, declinato questa volta nel suo rapporto con l’abitare, in continuo cambiamento con il passare del tempo. Gli avvenimenti dell’ultimo anno hanno contribuito infatti in particolar modo alla trasfigurazione del paesaggio urbano: le grandi città si sono svuotate di pendolari, studenti e lavoratori precari, gli spazi pubblici sono stati abbandonati e lo smart-working obbligatorio ha portato a una modalità radicalmente nuova di vivere l’abitazione: “mai come in questo momento”, recita il sito, “è importante interrogarsi sul ruolo che la forma dell’abitare assume nella trasformazione della città contemporanea a la sua relazione con lo spazio pubblico e l’ambiente.”

Numerosi sono quindi gli incontri sul tema dell’abitare, filo conduttore delle ben 16 mostre che avranno luogo al festival con l’allestimento di fotografie, video e installazioni. Ed è proprio sull’architettura urbana, punto d’incontro più che mai significativo tra il paesaggio e l’abitare, che si incentra la mostra più importante del programma: Le Corbusier – 5 architetture di Guido Guidi, artista riconosciuto a livello mondiale, che prevede l’esposizione di 70 fotografie raffiguranti cinque tra gli edifici più conosciuti di Le Corbusier, catturati in varie angolazioni e dettagli che ci restituiscono un profilo frammentato del grande maestro.

Come nelle precedenti edizioni, il festival vanta inoltre la partecipazione di vari artisti internazionali. A seguito di una collaborazione con l’Istituto di cultura del Giappone, Castelnuovo Fotografia ospiterà la mostra di Reiko Hiramatsu, che ha scelto l’acqua come protagonista delle sue fotografie, risorsa fondante della vita urbana adesso come in passato, quando il percorso di un fiume segnava il luogo e la forma di ogni insediamento umano.

Al Goethe-Institut si deve invece la partecipazione di Karen Stuke con la sua serie di stampe Hotel Bogotà – L’ultimo check-out, in cui si autoritrae mentre pernotta nelle stanze dello storico albergo di Berlino, dove tempo prima avevano soggiornato illustri artisti del ventesimo secolo, prima della sua definitiva chiusura.

Karen-Stuke-Bogota-Room 418

Altri artisti che partecipano a questa edizione sono Valentina De Rosa, Luca Bortolato, Andrea Valentini, Tomeu Col, Severine Queyras, Maïmouna Guerresi, Fausto Giaccone, Yvone De Rosa, Luca Eugenio Celso e Francesco Careri.

Il festival non si propone esclusivamente di celebrare fotografi affermati come quelli appena citati, ma anche di ricercare e incentivare artisti giovani ed emergenti. Tra le tante iniziative a riguardo, segnalazione d’obbligo per il concorso per fanzine e autopubblicazioni CDPZINE 2020, le cui iscrizioni sono aperte fino al 2 ottobre. Verrà presentata la premiazione della nuova edizione e la mostra dei vincitori della precedente, Maria Bauer e Giuseppe Scafidi, con la loro fanzine 15.03.1990, realizzata raccogliendo le fotografie trovate a terra alla chiusura del mercato di Porta Portese.

CDPZINE non è l’unico concorso promosso dal festival: Castelnuovo Fotografia ha svolto il ruolo di giuria per i due contest fotografici indetti, durante il periodo del lockdown, dall’Ente Regionale Parco di Veio e dal Comune di Castelnuovo di Porto, le cui opere vincitrici verranno proclamate ed esposte in mostra a Rocca Colonna. Verranno svolte inoltre anche quest’anno le letture portfolio per gli appassionati di fotografia, che potranno confrontarsi su appuntamento con esperti del settore.

Gli spazi espositivi vengono offerti anche a una prospettiva più giovane: è il caso della mostra di C. I. R. C. O. (acronimo di “Casa Irrinunciabile per la Ricreazione Civica e l’Ospitalità”), il laboratorio di un gruppo di studenti della laurea magistrale in Architettura – Progettazione Urbana di Roma 3 che hanno lavorato alla mappatura del patrimonio immobiliare dismesso di Roma, al fine di progettare la riqualificazione di 11 diversi edifici.

Con l’intento di promuovere una manifestazione “di tutti e per tutti”, l’ingresso sarà gratuito e, sensibilmente alle norme di sicurezza sanitaria, limitato a un massimo di 20 spettatori per turno previa prenotazione. Gran parte degli eventi organizzati, tra cui le presentazioni dei libri, le letture portfolio, il bookshop di editoria fotografica e gli incontri previsti, si svolgeranno negli spazi pubblici della piazza principale e negli ambienti esterni di Rocca Colonna, anche come reazione al cambiamento in atto della vita urbana a cui stiamo assistendo e che Castelnuovo Fotografia ha scelto di raccontare.

Per tutte le informazioni utili e il programma completo https://www.castelnuovofotografia.it/

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