Conte nel corso dell’illustrazione del nuovo Dpcm alla Camera, ha poco fa definito la situazione “molto critica”, puntualizza do però le molte differenze con lo scorso marzo.
«Non disponevamo di test, mascherine, terapie diagnostiche per contrastare il nemico invisibile. Oggi siamo più pronti» ha detto, sottolineando come gli interventi più forti saranno concentrati sul tentativo di arginare i comportamenti della popolazione, «veicolo maggiore secondo i dati della diffusione del virus». È alla luce di questa considerazione che il premier si rivolge alla Regioni invitandole ad essere preparate a ulteriori cambiamenti della curva epidemica. «A livello regionale bisogna essere pronti ad intervenire in senso ancora più restrittivo» ha ribadito il premier.