In Israele le persone vaccinate contro il coronavirus o con un’immunità presunta per aver superato la malattia riceveranno un certificato che permetterà loro di frequentare locali, ristoranti, piscine, concerti e luoghi di culto: lo ha annunciato il Ministero della Sanità israeliano.
Il certificato verrà rilasciato sotto forma di app telefonica che verrà scannerizzato all’ingresso; tuttavia spetterà ai proprietari delle attività assicurarsi che chi non è in regola rimanga fuori – improbabile viste le numerose violazioni delle norme che hanno avuto luogo fino ad oggi. Il Ministero è inoltre preoccupato dalle possibilità di falsificazione del certificato, tanto da aver ipotizzato una multa di mille euro per chiunque venga colto in possesso di un documento irregolare.
Un ulteriore dubbio di fondo è costituito dal fatto che non vi sono ancora sufficienti informazioni sulla trasmissione della malattia da parte delle persone vaccinata, anche se viene ritenuta estremamente bassa: la preoccupazione è che i contagi finiscano per aumentare. L’obbiettivo principale tuttavia è quello di convincere chi ancora non si è vaccinato a farlo, ed in effetti alla notizia della creazione del certificato il ritmo di vaccinazione è aumentato, dopo alcune settimane di stanca.
L’ipotesi di un passaporto vaccinale – così come quella di un eventuale obbligo di somministrazione – è stata discussa in diversi Paesi, anche come modo di dare ossigeno al settore turistico e della ristorazione; fino ad ora tuttavia non è stato adottato da nessun governo.
(Askanews)