I due anziani della casa di riposo di Fiano Romano versano in condizioni critiche. In particolare la signora condotta in ambulanza a Villa S. Pietro. E’ tanto grave che non è stata ricoverata nemmeno nel reparto di terapia intensiva, secondo quando riporta il Messaggero. Quella portata a Rieti invece ha 86 anni, è affetta da altri malanni anche seri, ed ora è nel pronto soccorso Covid dell’Ospedale De Lellis con il casco dell’ossigenoterapia. Le sue condizioni sono stazionarie.
Si rischia così, e naturalmente ci auguriamo il contrario, che questa storia di ottusa irresponsabilità, di libertà scambiata per arbitrio, possa avere un epilogo amaro per le famiglie e penale per tutti i soggetti coinvolti. Che infatti hanno già iniziato a praticare il gioco dello scaricabarile sulla responsabilità dell’infezione delle due anziane signore.
Ecco lo scaricabarile
Mettiamo in ordine le loro dichiarazioni a difesa, così come sono apparse sui giornali, con la speranza che siano smentite. Dice il proprietario della Casa di Riposo, Roberto Agresti a La Stampa: “Purtroppo la vaccinazione non è obbligatoria, non tutti i dipendenti l’hanno fatta e non è colpa loro”. Cioè si sono rifiutati di essere vaccinati sapendo di essere a contatto con pazienti fragilissimi e non è colpa loro. E di chi allora? Dello Stato, sempre secondo il signor Agresti, che dovrebbe imporre l’obbligo della vaccinazione. Il signor Agresti comunica i suoi disagi, “da cinque giorni dormo in albergo per evitare rischi alla famiglia”, e precisa, sempre su La Stampa, “che i dipendenti sono persone che fanno ogni giorno un ottimo lavoro”.
Il personale della casa di riposo di Fiano è fornito, racconta il giornale di Torino, da una cooperativa, la “ Casa del Tempo”: suoi gli otto dipendenti che non si sono voluti vaccinare. Dice il presidente Fabrizio Musumeci “attenzione, il contagio può avvenire anche dai fornitori”. E alza il velo su uno scenario da brivido, visti i servizi forniti dalla sua cooperativa: racconta infatti che almeno il 30% dei dipendenti non è protetto dal Covid per propria volontà. Anche lui scarica le responsabilità sullo Stato, tanto da sembrare, una linea di difesa concordata con gli avvocati per riparare i possibili guai futuri. “Ci vuole l’obbligo della vaccinazione – dice Musumeci – non si può scaricare questo problema sui datori di lavoro”.
La denuncia: nel Lazio tanti i centri con personale non vaccinato
Dopo questo elenco di “io sono innocente” arriva la denuncia che merita l’attenzione immediata dei Nas. E’ sempre del signor Agresti: “Nel Lazio sono tanti i centri dove il personale non è vaccinato”. Queste parole dicono che la storia di Fiano è solo all’inizio. Certifica che i vecchi malati sono merce, e la rete delle case di riposo un supermercato insicuro. Questo articolo contiene una notizia inedita, quella sullo stato di salute della nonnina in ossigenoterapia a Rieti e la rassegna stampa di un’Italia indegna. Di fuggiaschi.