L’università arriva nell’area tiberina, praticamente sotto casa. Sarà in versione on line e porta l’insegna della ECampus, uno dei più attivi poli universitari telematici a livello nazionale. L’offerta è modulata su 52 corsi che vanno da ingegneria a lettere, da psicologia a scienze politiche e della comunicazione. L’indirizzo è in via Montececchitto nel comune di Capena, la sede all’interno del polo formativo Impresapuntonet attivo da anni. L’operatività piena è prevista nei prossimi giorni.
L’iniziativa arriva dal circuito privato ma oggettivamente potenzia l’offerta didattica della zona. La sede di Capena è stata scelta poiché zona strategica per i collegamenti e perché la struttura logistica è risultata la migliore tra quelle controllate dai vertici della ECampus.
“Il polo ha valenza intercomunale e copre una zona vasta a nord della provincia romana – spiega Pasquale Rizzo, presidente del centro formativo – erano molti i comuni della zona che puntavano ad avere la sede dell’università, l’abbiamo spuntata in virtù di una migliore offerta strutturale e organizzativa”.
Iscrizioni in sede, tra due anni anche gli esami
Nella sede di Capena a breve si potrà procedere con l’iscrizione che non ha scadenze temporali e si può fare tutto l’anno. Tra due anni anche gli esami saranno in sede. Il costo è di circa 10 mila euro per il triennio, per una sorta di all-inclusive che comprende iscrizione, tasse di esame dispense, tutoring. Stesso costo nel pacchetto per i due anni di specialistica. Compatibile, se si fraziona su base mensile, con le tasche di un giovane alla ricerca di cambiare marcia. Insomma non è cifra proibitiva. Il gioco potrebbe valere la candela.
Centomila gli iscritti nelle 11 Univerisità telematiche autorizzate dal Miur
Ed a dirlo sono i numeri. L’apertura del popolo formativo di Capena sta tutto sull’onda della rapida evoluzione di un fenomeno un tempo visto con sussiego e distanza dal mondo accademico ufficiale. Negli ultimi cinque anni gli iscritti alle 11 università telematiche italiane riconosciute dal Miur sono più che raddoppiati, nel 2014 erano meno di 50mila, oggi sono più di centomila. Il modello risponde ad un bisogno di formazione alta, meno rigido rispetto al circuito ufficiali. E’ un sistema che incontra la domanda di giovani operai che non possono frequentare i corsi normali, quadri che cercano un titolo di studio utile per fare carriera, un’occasione per chi vuole riprendere un corso di studio interrotto per varie ragioni. Lo smart working ha fatto da lievito a questo circuito. E’ una opportunità che ha pregi e difetti ma che ora è a portata di mano della comunità Tiberina.