“ONDE” lo storico brano di Alex Baroni rivive nell’elettronica: intervista agli In The Loop

Con le loro sonorità ipnotiche hanno conquistato i giudici ed il pubblico di XFactor. Oggi tornano con una nuova cover dal sound contemporaneo e ricca di ricordi.

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Una settimana fa, mentre sfogliavo come ogni giorno la mia home di Instagram, una sponsorizzata mi ha proposto un video in anteprima: una cover di “Onde”, il celebre brano di Alex Baroni. Ho alzato il volume ed è stato come iniziare un viaggio in un’altra dimensione, come ritrovarsi in uno spazio in cui passato, presente e futuro erano intrecciati tra loro e tenuti insieme da sonorità elettroniche e una voce raffinata.

Così, per caso, ho scoperto gli In The Loop e ne sono rimasta talmente tanto affascinata da contattarli immediatamente per invitarli in questa rubrica e conoscerli un po’ di più insieme a voi.

In The Loop è un progetto musicale che nasce dalla fusione artistica tra il polistrumentista Alessandro Galdieri e la cantante Valentina Schiavo. Se avete visto XFactor 12 sicuramente ricorderete la loro audizione: catturarono l’attenzione di tutti e 4 i giudici, nonché del pubblico presente in sala, con una rivisitazione contemporanea della celebre “Tu sì na cosa grande” di Domenico Modugno

Azzardo o no, la loro cover, che si apre con un richiamo al tema musicale della serie Netflix “Stranger Things”, riesce a creare un’atmosfera onirica e il ringiovanimento del pezzo ottiene successo non solo durante il talent show, ma anche tra le visualizzazioni del loro canale Youtube.

Infatti è proprio su Youtube che Alessandro e Valentina danno vita al loro fortunato progetto artistico. Ma lasciamo che siano proprio loro a raccontarcelo…

Ciao ragazzi! E’ davvero un piacere ospitarvi sul nostro magazine! Raccontateci un po’ chi sono gli “In The Loop”. Come è nato il vostro duo?

Si può dire che gli “In The Loop” nascano quasi per gioco! Abbiamo iniziato caricando i primi video online con i nostri arrangiamenti senza nessuna pretesa. Fin da subito i riscontri sono stati più che positivi, e questo ci ha spinti a fare del nostro progetto una priorità lavorativa assoluta a cui dedicarci 24h su 24. Abbiamo piano piano migliorato la qualità di ogni nostro lavoro, di cui curiamo ogni aspetto, sia quello musicale che quello “visivo”, e col tempo sono arrivate tante soddisfazioni.

Nel 2017 decidiamo di partecipare ad una competizione mondiale lanciata dalla ROLI, un innovativo marchio per tastieristi e producer, e con la nostra rearranged di  “Broken Wings” dei Mr. Mister (un cult degli anni ’80) riusciamo ad emergere come vincitori assoluti.

Nel 2018 prendiamo parte alle selezioni di XFactor Italia con le nostre rivisitazioni di “Tu sì na cosa grande” e “Black Hole Sun”. E adesso aspettiamo il momento giusto per pubblicare il nostro primo album di inediti a cui stiamo già lavorando.

Proprio alle audizioni del talent show vi siete fatti conoscere ed apprezzare con la cover di “Tu si ‘na cosa grande”. Abbandonando l’arrangiamento originale, avete donato al brano una contemporaneità che è stata molto apprezzata anche da quel pubblico che, come dire, da sempre è abituato ad un ascolto fedele. Questo processo è stato da voi messo in atto anche con altre pietre miliari della musica, e non solo italiana. Non avete mai pensato che vestire questi brani di una nuova identità sonora, più elettronica e moderna, poteva essere rischioso?

“Chi non risica non rosica” no? E se ci pensi è davvero così. Basti pensare a tutti gli artisti a cui abbiamo voluto rendere omaggio con le nostre rivisitazioni: sono entrati nella storia della musica perché sono andati oltre, hanno rischiato e alla fine sono riusciti a diventare parte della nostra storia.

Quando vai a “disturbare” un colosso della musica c’è sempre il rischio di fare una sciocchezza, ma alla base delle nostre creazioni c’è sempre un profondo rispetto verso l’artista che andiamo a rielaborare. La cosa che ci ricompensa sempre alla fine, è che le persone che ascoltano i nostri lavori lo percepiscono, e questo è estremamente rassicurante. Poi il nostro punto forza è sicuramente quello di riuscire a cambiare “vestito” ad un brano, ma sempre senza che perda la sua identità originale. Crediamo fortemente che il nostro modo di concepire la musica, e quindi il nostro modo di reinterpretarla, basti per riconoscerci e distinguerci tra tanti altri che fanno questo tipo di lavoro!

Cosa ha rappresentato per voi XFactor?

L’esperienza XFactor è stata sicuramente molto formativa. Entri a contatto con un mondo nuovo, che a primo impatto può spiazzare, spaventare anche, ma se la prendi con la giusta spensieratezza e serenità sicuramente è un viaggio che ti può lasciare molto di positivo. Non è semplice gestire tante emozioni tutte in una volta, soprattutto in un contesto “estraneo” come può essere quello televisivo appunto. La cosa più emozionante è stata sicuramente percepire il calore delle persone che ci hanno sostenuto, e che ci sostengono tuttora. Abbiamo conosciuto musicisti bravissimi con cui siamo ancora oggi in contatto, ma soprattutto siamo contenti di aver colto tutto il meglio che questa esperienza poteva darci.

Il vostro primo inedito “In My Name”, uscito a settembre 2019, è colonna sonora del videogioco “Daymare 1998”. Come è nata la collaborazione con gli sviluppatori della Invader Studios? E come è stato il processo creativo di questo brano?

Al giorno d’oggi, con il mercato dei videogames che ha preso sempre più piede nella nostra società, poter far parte di questo mondo è stata una bella vetrina e sicuramente una sfida molto stimolante. In realtà noi siamo un bel po’ Nerd, quindi appena i ragazzi degli Invader Studios ci hanno chiesto di scrivere una canzone per il loro “Daymare 1998” eravamo davvero entusiasti. La collaborazione con loro è diventata ancor più importante quando Alessandro è stato incaricato di scrivere, oltre il brano “cantato” con gli In The Loop, l’intera Soundtrack del gioco.

In My Name” è una canzone molto emotiva, e che affronta tematiche anche molto importanti, ed è nata dall’evoluzione di uno dei temi strumentali scritti per la Soundtrack. I videogames di oggi ormai si avvicinano sempre di più al mondo del cinema, ed è proprio per questo che abbiamo voluto scrivere una canzone che avesse una forte caratteristica “cinematica”. Da qui la scelta di dare una maggiore priorità alle orchestrazioni, anziché dare al brano un impronta più “pop”.

Qual è la vostra idea sul mondo attuale della discografia italiana?

Tralasciando questo periodo buio che ha costretto tutto il settore musicale, e artistico in genere, ad un blocco totale, viviamo in un momento storico molto particolare. Vendere dischi è diventato sempre più difficile, e per le etichette provare ad investire su nuovi artisti/progetti è davvero un salto nel buio. Viviamo nell’epoca del digitale, i guadagni non sono come quelli di una volta. Fortunatamente almeno ci rimangono i concerti, e ultimamente stiamo assistendo anche alla ribalta del vinile che ci dà un barlume di speranza per il “fisico”. Resta il fatto che in Italia ci sono tante realtà musicali veramente fortissime, anche supportate da etichette più piccole, e noi dovremmo investire più del nostro tempo nel ricercare e dare spazio a queste realtà che spesso vengono schiacciate dalla musica che ci viene proposta quotidianamente in radio/tv.

Cosa vorreste augurare agli In The Loop per i progetti futuri?

Quello che ci auguriamo un po’ tutti: riprendere totalmente in mano le nostre vite, in modo da poter continuare al meglio con il nostro progetto.

Ormai siamo in fase di missaggio per il nostro primo album, e dopo tanto lavoro speriamo che presto possiate ascoltare le nostre nuove canzoni su qualsiasi supporto. Ma soprattutto non vediamo l’ora di poterle suonare dal vivo in tutta Italia, e poter abbracciare tutte le persone che verranno ad ascoltarci.

Però intanto ci godiamo l’uscita di “Onde” che per noi è un grande motivo di orgoglio!

Parliamo proprio di questa ultima cover che avete pubblicato lo scorso 26 aprile su tutte le piattaforme digitali. Come mai avete scelto questo brano di Alex Baroni?

Il nostro primo album di inediti sarà di prossima pubblicazione e “Onde” rappresenta l’ultimo tassello del nostro percorso fino ad oggi.

Ritorniamo insieme al 1998: è una di quelle calde e colorate estati Italiane, e nell’aria risuonano i brani del Festivalbar, che ogni anno ci regalava la colonna sonora per le nostre notti trascorse in giro con gli amici, con quel senso di spensieratezza e di libertà. Quell’anno partecipava anche Alex con la sua “Onde”, che divenne immediatamente il brano che caratterizzò l’estate di migliaia di italiani, e non solo. Alex era… anzi, è, una delle voci che ha influenzato il modo di cantare e di “sentire” la musica di tantissime persone… la sua eredità deve essere ricordata.

Appena abbiamo iniziato le registrazioni il nostro sound si è subito sposato con la melodia del brano, ed è stato decisamente emozionante.

Oggi, con la nostra versione, vogliamo provare a far rivivere quella sensazione e a far conoscere a chi è un po’ più piccolo uno dei giganti della nostra musica che, quell’anno, entrò definitivamente nella storia della canzone italiana.

Sei tu che come sabbia sei

Qui con me

Io sono il mare su di te

Dentro te

Il brano è stato arrangiato e registrato da Alessandro Galdieri e masterizzato presso gli Hexagonlab Studio da Edoardo Di Vietri.

Al brano si accompagna un video, girato interamente su iPhone 12 Pro, ambientato nei pressi della scogliera di Marina di Ascea (SA), nel Cilento, girato dagli stessi In The Loop in collaborazione con Naest Design e Valentino Manganelli.

Ascolta “Onde”
https://distrokid.com/hyperfollow/intheloop/onde

 “Onde” su Youtube
https://youtu.be/UYofuVXP25g

LINK UTILI
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Youtube: https://www.youtube.com/intheloop
Sito ufficiale: https://www.intheloopofficial.it/

a cura di Elisa Camilli
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