L’asino che vola esiste e si chiama Oreste. Con le sue ali segna resilienza e ripartenza. La scultura che raffigura un magnifico somarello troneggia nell’uliveto che separa la sede storica del panificio Francelllini dalla via provinciale poco prima l’ingresso a Capena. 

E’ stato realizzato dall’artista e pittrice  Rosina Wachtmeister, austriaca e che abita a Capena con la sua famiglia dagli anni ‘70, insieme al nipote Battista Rea, che segue le orme della nonna e sua madre Gabila Musumeci. La “presentazione” ufficiale al mondo dell’asino alato, ci sarà giovedi pomeriggio alle 17. E’ il secondo, di una coppia donata ai giovani Francellini dopo l’incendio dello scorso anno. Il primo di nome “Giggia”, fa bella mostra ormai da tempo nel prato verde che costeggia sede di via Tiberina. 

Opere simbolo di rinascita

“Per noi, 𝗚𝗜𝗚𝗚𝗜𝗔 rappresenta – scrive in un post su fb Laura Francellini –  il simbolo della nostra rinascita e della solidarietà di una famiglia che si è stretta attorno al nostro dolore nel momento per noi più buio. Parliamo del dolorosissimo incendio doloso che abbiamo subito a settembre, e che mostra chiaramente come il nostro territorio, un tempo piccolo e accogliente, sia ora macchiato di illegalità e infiltrazioni criminali. Ma Giggia, parla anche “della sorprendente forza della legalità e dell’amore che è capace di mostrare l’altro volto della comunità. Quel volto compassionevole e pieno di stima che abbiamo visto splendere sul viso di Rosina Wachtmeister, Battista Rea, Gabila Musumeci e tutta la loro famiglia, quando hanno realizzato per noi la magnifica Giggia per aiutarci a risollevare da quel tristissimo periodo, piaga nera di tutta la nostra comunità!”, Laura Francellini con il post ha voluto vuole letteralmente “metterci la faccia” per ringraziare la famiglia Wachtmeister “per il loro gratuito affetto nei nostri confronti, ed invitare tutti all’ufficiale inaugurazione di 𝗢𝗥𝗘𝗦𝗧𝗘. L’asino che, volendo, vola.

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