di Maria Vittoria Massarin

Parola d’ordine di questo Festival: emozione.

Emozione per il ritorno del pubblico nella platea dell’Ariston (seppur con qualche polemica), emozione per i tanti tributi, a Battiato, Tito Stagno, alla carriera di Ornella Muti, ed emozione per il ritorno dei Maneskin, per i quali Sanremo è stato solo un trampolino da cui spiccare il volo più bello della loro carriera.


La prima serata della 72° edizione del Festival musicale più atteso d’Italia non ha deluso le aspettative e ha registrato il 54.7% di share, conquistando in media più di 10 milioni di spettatori. Numeri che parlano chiaro: è la migliore prima serata dal 2005, quando al timone della kermesse c’era Paolo Bonolis.

Ancora più sorprendente la coralità di questo successo. La serata inaugurale è stata leggera – anzi, leggerissima –  e molto divertente, alternando momenti di artistica sfrontatezza a momenti di commozione e riflessione.

Travolgente il Fiorello-show, che arriva in differita rispetto all’inizio della competizione con Amadeus che su indicazione del comico ha dovuto leggere le istruzioni per l’ingresso, seguendo da spettatore l’entrata, dalle porte dell’Ariston fino al palco. In ritardo ma non troppo, quel tanto che è bastato per dargli modo di commentare la performance sfacciatamente irriverente di Achille Lauro e di ironizzare sull’eterogeneità dei big in gara quest’anno. Definendosi il “Mattarella” e il “booster dell’intrattenimento”, è addirittura riuscito a convincere il Direttore di Rai 1 e Amadeus a ricreare la foto del bacio a Times Square, consolidando ancora una volta il suo ruolo chiave durante il festival.

Ad accompagnare il direttore artistico in questa prima serata è stata Ornella Muti, emozionata ed emozionante nel ricordo dei tanti grandi che ha conosciuto durante la sua carriera. Matteo Berrettini, senza racchetta in mano ma con l’eleganza che lo contraddistingue sempre potrà aggiungere il palco dell’Ariston all’elenco dei tanti traguardi raggiunti in carriera. Bonus “Carramba che Sorpresa” per la rimpatriata fra Berrettini Senior e Fiorello che, come raccontato da Fiorello stesso, hanno lavorato insieme più di 35 anni fa.

Sul fronte brani tanto spettacolo e grandi ritorni. Dopo tanti anni tornano in gara Massimo Ranieri e Gianni Morandi, con Morandi che a fine esibizione urla “Fantasanremo“, facendo guadagnare punti a chiunque abbia investito baudi per averlo in squadra. Poco convincenti le performance di Rkomi, Achille Lauro, Giusy Ferreri, Yuman e Ana Mena, che occupano le ultime cinque posizioni nella classifica provvisoria della Sala Stampa. Meritatamente a metà classifica troviamo Michele Bravi e Noemi, con testi estremamente toccanti che nulla hanno potuto però contro Mahmood e Blanco, La Rappresentante di Lista e – sorprendentemente – Dargen D’Amico. I favoritissimi Mahmood e Blanco, protagonisti assoluti con la loro “Brividi”, si sono esibiti in una performance intima e suggestiva che li ha incoronati vincitori della prima serata.

Menzione speciale per i due momenti dedicati ai Måneskin, vincitori della scorsa edizione che hanno fatto ballare e commuovere con “Zitti e Buoni” e poi con la loro “Coraline”, un’evocativa ballata rock durante la quale anche Damiano, frontman del gruppo, è crollato in un pianto liberatorio. 


Adesso non ci resta che aspettare di ascoltare le prossime dodici canzoni in gara e sperare che la seconda serata sia all’altezza della prima. Quello che è certo è che Amadeus ha lavorato tanto per rendere questa edizione ancora migliore delle due precedenti, e finora sembra proprio esserci riuscito.

 

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