Come si rimorchia oggi? Facebook, Instagram, Tinder, abbiamo la possibilità di mandare l’emoticon con la fiamma a tutti coloro che hanno un cellulare. La magia dell’amore, la carica di autostima data da un semplice sì, vediamoci per un caffè. A causa dell’immaterialità dei rapporti oggi è ancora difficile ammettere di essersi conosciuti su una piattaforma social, probabilmente perché consapevoli di dover mettere più spesso il naso fuori di casa.
Ci siamo conosciuti ai tavolini di un bar o al bancone di un locale, va bene?
No grazie, sa di melensa commedia americana. Ci siamo conosciuti al Circo Massimo.
Dove rimorchiare a Roma
A Roma il luogo della vita pubblica era il Foro. Centro della vita, cuore dell’Impero, della politica, dell’economia, era lo spazio libero destinato alla collettività. Insomma, non era lo spazio adibito alla cattura del cuore di una fanciulla.
Ovidio consiglia il Circo Massimo, perché le gradinate non sono divise per sesso. Bisogna essere bravi e scaltri, sedersi vicino alla conquista, tifare la sua stessa squadra, levarle la polvere dei carri dalle vesti, di tanto in tanto guardarla e altri piccoli gesti. Come mai era così facile conquistare il cuore di una fanciulla al Circo Massimo? Perché la donna era complice, spesso andavano là solo per questo!
Un copione da manuale
Ovidio, i suoi consigli vengono tramandati dall’età Augustea, la sua celebre opera Ars amatoria viene ancora stampata, acquistata, studiata e usata per la stesura di articoli. Da fare invidia a qualsiasi autore moderno.
Il Poeta dà qualche suggerimento, oggi, definito da manuale e sempre funzionante (o quasi):
l’uomo deve prendere iniziativa, nella società romana era l’uomo a comandare, la donna non poteva mostrare atteggiamenti audaci in pubblico. Non c’era la fiamma di Instagram, bisognava parlare, intavolare un discorso, ricorda:
Venere e Fortuna aiutano gli audaci.
(Ovidio, Ars amatoria I, 607-635).
Alle donne romane piaceva l’uomo quasi supplicante, tuttavia, bisognava posare le parole e porsi amichevolmente.
Le parole
Con le donne vanno pesate, bisogna usare i termini giusti. Secondo Ovidio alle donne piacciono i complimenti:
“[…] si sente ognuna degna d’amore,
e per quanto sia brutta, non ce n’è una che non si veda bella”
Per prendere il suo cuore, bisogna coprirla di lusinghe, osservare la cura attenta e assidua per i dettagli: la veste leggera, l’oro dei gioielli, la grazia e la cura. Le donne curano da sempre i dettagli, prepararsi equivale quasi a un rituale, nonostante non lo facciano per terze parti, sono piccoli gesti che vanno apprezzati. Tutto, va fatto con accuratezza e senza esagerare.
Spiacente, non sei il mio tipo!
Prendere un muro a cento chilometri orari è l’equivalente di: scusami, che gran mal di testa! Tra le scuse più gettonate era al primo posto per piantare in Nasso qualcuno.
Che scusa c’è al secondo? Scusa, mio marito è rimasto a casa.
Cosa facevano i romani in questi casi? Deponevano le armi.
Ovidio, era figlio del suo tempo, aveva una visione completamente diversa dalla nostra. Visione non retrograda, ma giusta per il suo tempo.