In questi mesi si è parlato di sostenibilità, di energia e di clima. Si è parlato dei modi più green di produrre energia a livello nazionale e dei rifiuti che vengono prodotti ogni anno dai vari paesi europei e, nello specifico, dalle varie regioni d’Italia. Si è visto come ogni Paese si è orientato su specifici modi di riciclare e di essere green e di quali siano i materiali migliori per non impattare l’ambiente. Tra questi, uno dei materiali più usati, più riciclabile e, probabilmente, anche uno dei più antichi è il vetro.
Un’industria presente in Italia dal sud al nord, con maggiore concentrazione nel settentrione che, a livello europeo, conta 16 aziende e 39 stabilimenti.
In quest’ultimo anno, quest’industria ha subito molto la crisi energetica essendo, quello del vetro, un processo produttivo molto energivoro. A causa di ciò, le bottiglie di vino hanno ridotto il loro peso del 12%, mentre quelle di spumante del 18%, così da richiedere un minor consumo di materie prime, di energia e, conseguentemente, producendo meno CO2. In questo periodo critico il costo del vetro riciclato è passato da 25 euro/tonnellata fino a 200 euro/tonnellata, rendendo il vetro vergine più conveniente di quello riciclato.
A fronte di questo periodo di crisi, l’industria del vetro ha continuato a crescere, facendo registrare in Italia un incremento della produzione delle bottiglie pari all’1,5% (con oltre 2 miliardi di pezzi) ed un incremento della produzione di vasetti dell’2,5%. Nonostante ciò, la produzione di vetro non è stata sufficiente a soddisfare la domanda. A dimostrarlo sono i dati import/export che hanno registrato un aumento dell’import dell’11,3% ed una diminuzione dell’export del 4,4%.
“Nonostante il perdurare di fattori critici – ha dichiarato Roberto Cardini, Presidente della sezione contenitori di Assovetro -, l’industria del packaging in vetro ha continuato a crescere. Il 2023 dovrebbe essere un anno di assestamento, per permetterci di affrontare le sfide del futuro, come quella della decarbonizzazione e della ricerca di nuovi vettori energetici”. (ANSA).