Venire a onorare Giacomo Matteotti sul luogo in cui è stato ritrovato il corpo nel centenario della sua morte in sella alla mia bicicletta, per me appassionato di Storia, riconoscente di Memoria e amante del ciclismo, è il minimo che potevo fare nei confronti di questo grande uomo, che ha dato la vita per i più bisognosi, per i più deboli, per i lavoratori”.

Oscar Tosini, 79 anni, con la sua bici, è partito tre giorni fa da Fratta Polesine ed è arrivato oggi a Riano percorrendo 432 Km, a una media di 20 km all’ora, e pedalando 9 ore al giorno, per depositare un mazzo di fiori presso il monumento sulla Via Flaminia, in località Quartarella, che ricorda il ritrovamento del corpo del leader socialista sequestrato e ucciso il 10 giugno 1924 sul Lungotevere Arnaldo da Brescia a Roma da una squadraccia fascista capeggiata da Amerigo Dumini.

“Sono stato Sindaco e Vice sindaco di Bosaro, piccolo Comune in provincia di Rovigo ˗ ha detto Oscar stamane davanti al monumento della Quartarella ˗ e per me e la mia popolazione Giacomo Matteotti è stato un padre ideale, culturale e formativo. Da noi la famiglia Matteotti non aveva proprietà e per questo Giacomo non ha potuto concorrere alle elezioni e ricoprire ruoli istituzionali come invece ha fatto in altri paesi a noi vicini. La cosiddetta legge del censo, infatti, all’epoca permetteva di candidarsi nei Comuni in cui si avevano proprietà. Ed è stato un gran peccato, perché Giacomo Matteotti avrebbe fatto bene anche da noi”.

“Per me – ha aggiunto – Giacomo Matteotti è paragonabile a un Santo. Si è sacrificato, letteralmente sacrificato, per conto e in nome dei lavoratori, dei braccianti agricoli e della povera gente. Chissà se un giorno anche la Chiesa aprirà mai un processo di beatificazione per lui. Se lo meriterebbe”.

Ad accoglierlo, oltre al sottoscritto, c’erano gli assessori Licia Capannolo e Marcello Bocci, i rappresentanti dell’Anpi Flaminia˗Tiberina Chiara Polcaro, Aldo Galli, Mario Alfonsi e Pina Virgili e il proprietario del bed-and-breakfast dove Oscar Tosini è stato ospite, Carlo Virgili.
“Bello e toccante momento ˗ hanno commentato Chiara Polcaro e Aldo Galli ˗ questo arrivo su due ruote, di un uomo così avanti con gli anni e che, senza timore alcuno, ha intrapreso un viaggio tanto lungo. Fino a quando ci saranno uomini e donne cosi la Memoria, e Matteotti, sta in buone mani”.
“Vederlo arrivare in bicicletta da così lontano, con l’età che ha, e con indosso la maglia in onore di Matteotti ˗ ha detto Carlo Virgili ˗ mi ha sorpreso ed emozionato e mi ha fatto capire ancora meglio quanto forte e importante sia la memoria di Giacomo Matteotti in Italia”.

Oscar Tosini, che nel pomeriggio, dopo aver smontato la bicicletta, se n’è tornato a Bosaro da Roma in treno, con il suo piccolo grande gesto ha testimoniato quanta energia ideale sprigiona ancora oggi, ad un secolo di distanza, la figura del leader antifascista, uomo politico d’altri tempi e intellettuale a tutto tondo nel senso più pieno del termine.
“Itaca” a volte resta sogno e altre volte diventa realtà. Oscar, in barba anche all’età, in sella alla sua bici, ha oggi trasformato in realtà il suo sogno, la sua Itaca fatta di amore, gratitudine e ringraziamento per un personaggio che fa parte della nostra Storia più di quanto si pensi, più di quanto si possa solo immaginare.
Per cent’anni ancora, Oscar, e buona memoria, sempre.

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