In Italia si legge troppo poco. A confermarlo è l’ultima raccolta dati di Eurostat che vede la Penisola al terzultimo posto sui 27 membri dell’Unione europea. L’impoverimento culturale dilaga sempre di più nel Bel Paese. Tuttavia, per fortuna, a porvi rimedio, nascono continuamente delle iniziative che promuovono il valore dei libri e della lettura. Tra le ultime, spicca “Svuota la vetrina”, lanciata da Daniela Nicolò, redattrice di testi scolastici e universitari, lettrice incallita e creatrice, insieme alla libraria Celia Manzi, dell’account Instagram che prende il nome dell’iniziativa stessa.

In cosa consiste e come nasce questo progetto? Si tratta di comprare in blocco tutti i libri esposti nella vetrina di una libreria prescelta, idea ispirata proprio grazie alla notizia di un cliente misterioso che a Milano, nella libreria Hoepli, ha comprato tutti i volumi in esposizione, circa duecento, per un totale di diecimila euro. Daniela Nicolò spiega: «non ho idea di cosa l’abbia spinto a farlo. Però ho pensato: perché non farla diventare un’abitudine, per supportare le attività che promuovono la lettura? Voglio che se ne colga l’importanza, in un Paese che vedo sempre più imbarbarito». Ovviamente, non occorre comprare necessariamente duecento libri: anche comprarne uno solo può fare la differenza. L’iniziativa sta, fortunatamente, prendendo piede e a Milano sono già tre le librerie a cui sono state “svuotate” le vetrine.

Daniela, infatti, è particolarmente legata ai libri e alla lettura, tanto da aver rilasciato le seguenti parole: «io sono nata in Bovisa, nel 1967. A volte penso: se i miei maestri e professori non avessero creduto in me, cosa sarei diventata? Lo studio e la lettura mi hanno salvata. E vorrei che i libri fossero al centro delle vite di tutti. Che la scuola e la cultura tornassero a essere tra le priorità della politica. Ma anche noi cittadini, nel nostro piccolo, possiamo e dobbiamo fare la nostra parte».

Daniela, con le sue parole, ha toccato delle tematiche molto importanti legate al valore dei libri e della lettura, ma anche alle difficoltà economiche che, purtroppo, investono le librerie, in particolar modo quelle indipendenti, nonché alla negligenza da parte della politica nei confronti di un’attività vitale quale è la lettura. Il termine “vitale”, in tal senso, non è un eufemismo: la lettura, infatti, secondo alcune ricerche neurobiologiche, coinvolge alcune aree del cervello atte ad apportare notevoli benefici sulla salute psico-fisica di un individuo, poiché essa può riflettere la modulazione di neurotrasmettitori, come la serotonina (definita “ormone della felicità”), la riduzione degli ormoni dello stress, come il cortisolo, e la diminuzione delle risposte infiammatorie del sistema immunitario. Quando si dice, come ha fatto Daniela Nicolò, che la lettura può salvare, non si tratta di retorica, ma di verità scientifica.

Ma esiste, forse, un male ancora più grave da cui la lettura può salvarci: l’ignoranza che alimenta false credenze, pregiudizi, stereotipi, sia nei confronti di se stessi che nei confronti degli altri. La lettura, in tal senso, può essere uno strumento di conoscenza di sé e del mondo esterno. Tuttavia, affinché ciò possa essere fruibile ai più, c’è bisogno di ridurre la distanza tra le persone e i libri, poiché troppo spesso quest’ultimi vengono percepiti da chi non legge o come dei meri oggetti oppure come dei tomi troppo difficili da digerire. In realtà, dietro ogni libro non c’è solamente studio, dedizione e disciplina, ma anche e soprattutto donne e uomini che hanno sofferto, amato, sperato, vissuto, qualcuno che ha saputo mettere su carta sentimenti ed emozioni proprie di tutto il genere umano. La lettura, infatti, può far sviluppare l’intelligenza emotiva di cui oggi più che mai abbiamo bisogno.

Tale distanza viene sicuramente ridotta da iniziative come quella di Daniela Nicolò che, oltre a promuovere i libri e la lettura, dà un concreto aiuto economico anche alle librerie, e da molte altre, come quella di Monica Maggi, “la libraia felice”, che salva i libri dal macero offrendoli a chiunque li voglia adottare, a costo zero (nessuna scusa, dunque, per quell’8,5% di italiani che sostiene di non leggere perché i libri costano troppo!).

È vero, in Italia si legge poco, ma non è vero che non legge più nessuno: sono ancora tante le persone che amano i libri e altrettante quelle che si battono affinché la lettura possa trovare sempre più proseliti. In un mondo ormai troppo caotico, fatto di mancanza di tempo ma di scroll continui su Instagram, sii differente, fermati e sogna con calma tra le pagine di un libro. Allora, forse, a poco a poco, ci ritroveremo tutti a vivere in un mondo migliore.

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