Questa sera a Capena dalle 18 alle 20, pur restando aperti e operativi, i negozi che tengono vivo il centro cittadino spegneranno le luci. Aderiscono ad un protesta di carattere nazionale fissata per oggi 20 novembre, contro l’invadenza dei centri commerciali e la estrema pesantezza del carico fiscale centrale e locale.
La protesta coinvolgerà i negozi di Capena e altri mille a Roma e provincia
La protesta è organizzata dall’Associazione Roma Produttiva e coinvolgerà oltre mille negozi nella Capitale, in provincia ma anche a Firenze e Torino. Il tema, sempre in ombra, è quello di come salvare la rete dei piccoli negozi che da soli fanno la differenza tra un centro abitato e uno fantasma, tra un quartiere vivo e un dormitorio. Molti dei nostri comuni, come molti quartiere romani, vivono ormai pericolosamente esposti ad un doppio assedio, da un parte quello aggressivo dei centri commerciali che nascono ormai quasi per gemmazione, e dall’altra per il carico dei tributi locali sempre più pesanti e invasivi.
L’evento organizzato dall’Associazione Roma Produttiva
La protesta scrive l’Associazione Roma Produttiva – vuole richiamare l’attenzione sulla sorte di queste rete essenziale per ogni comunità: “dalle 18 alle 20 spegneremo le luci dei nostri negozi! Lo faremo a favore dei corrieri che ci consegnano le merci, degli assicuratori che assicurano le nostre aziende, dei collaboratori che lavorano nei nostri negozi, dei produttori di registratori di cassa, dei commercialisti, dei proprietari degli immobili delle nostre vie che senza di noi si vedrebbero svalutare i loro beni, dei comuni che manteniamo in vita con i nostri tributi (compreso quello scandaloso sull’ombra) e di tutte le città d’Italia che senza di noi diventerebbero città fantasma buie e desolate!!! Il negozio sotto casa è un bene di tutti, anche tuo, aiutaci a difenderlo”.
Tutto condivisibile. Le condizioni per far sì che la rete dei piccoli esercizi resti attiva vanno ricercate prima di tutto per una questione di civiltà. Ma è evidente che per raggiungere l’obiettivo ognuno deve fare la sua parte: gli enti locali, rivedendo il carico fiscale, i proprietari rivendendo quello degli affitti.