Per l’emergenza coronavirus le palestre sono chiuse in tutto il territorio nazionale dallo scorso 8 marzo, e in molti si stanno chiedendo se gli abbonamenti saranno rimborsati. Il presidente dell’Unione nazionale consumatori Massimiliano Dona ha spiegato come ottenere le restituzioni.

“Per il coronavirus sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, terme (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi, scuole di ballo. Conseguentemente, il consumatore ha diritto al rimborso della quota parte di abbonamento del quale non può usufruire (o del singolo titolo di ingresso)“, ha spiegato all’Adnkronos/Labitalia Massimiliano Dona.

“Tuttavia – ha spiegato – bisogna distinguere: se il contratto prevede un numero prestabilito di ingressi senza scadenze temporali, allora è ragionevole ritenere che l’utente possa usare il suo diritto di accesso quando sarà finita l’emergenza; se invece l’abbonamento è mensile o annuale, con ingresso libero, si dovrebbe avere diritto alla restituzione della quota parte dell’abbonamento non utilizzabile durante l’emergenza“.

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