“Riflettevo anche su come in questa città convivano, si sovrappongano i mondi del presente e del passato, immagini doppie nel tempo e nello spazio, a cui venivano ad affiancarsi ricordi d’infanzia, di angeli in veste di osservatori onnipresenti e invisibili.”
Wim Wenders

Era il 1987 quando, ne Il Cielo sopra Berlino, l’angelo Cassiel (Otto Sander) e il vecchio poeta Omero (Curt Bois) passeggiavano nel paesaggio desolato che sarebbe poi diventata Potsdamer Platz. Sullo sfondo gru e cantieri della Berlino Ovest, simboli della Capitale tedesca. Wim Wenders ci regalò allora un’istantanea della città prima della caduta del muro, imprimendo per sempre la Zerrissenheit (divisione) di Berlino nella storia del cinema.

Otto Sander e Curt Bois nell’iconica scena de “Il cielo sopra Berlino” (1987).

Tra Berlino Est e Berlino Ovest si trovava una striscia di mezzo chilometro che, dopo il 1989, si (ri)trasformò gradualmente nel centro della città: il quartiere Mitte. È lì che sorgeva il Palast der Republik, demolito nel 2008 a causa della presenza di amianto nella struttura. La demolizione ha dato inizio a una trasformazione della piazza in cui si trovava, Schlossplatz.

Quando Christopher Lehmpfuhl sale sul palco dell’Art Forum Würth per raccontare la sua arte, è proprio dell’opera che rappresenta questo cantiere che parla. Berlinese classe ‘72, è sobrio, essenziale e veloce nello spiegare ciò che vuole imprimere nelle sue tele. Dipinge en plein air, non in atelier, cercando di catturare l’essenza non solo dei paesaggi urbani o naturali, ma anche dei passanti e delle condizioni meteorologiche del momento, in un atto “performativo”.

Utilizza litri di vernice pastosa che stende sulla tela con le mani: l’effetto dei suoi quadri è tattile, con oggetti o parte di essi che letteralmente “escono” con forza dalla tela.

Christopher Lehmpfuhl (ritratto)
Iceland, 2016
© Foto: Florian Selig, Berlin

Oltre 40 le opere esposte nell’Art Forum Würth Capena, quasi tutte appartenenti alla Collezione Würth. “Pathos und Pastos”, la prima mostra personale in Italia di Lehmpfuhl, esplora alcune delle serie più significative dell’artista, a partire dai paesaggi urbani per arrivare a quelli naturali. Il pittore berlinese si ispira all’Impressionismo – da cui prende la tecnica en plein air e la rappresentazione della luce nei paesaggi – e all’Espressionismo – da ritrovare nelle emozioni profonde espresse sulle tele e nei colori.

Tra cantieri e montagne: architettura e natura

Molti degli scorci urbani di Lehmpfuhl rappresentano i cambiamenti più recenti del quartiere Mitte, terminati appena 4 anni fa. Nella Schlossplatz oggi c’è una fermata della metro: ma i cantieri non sono spariti dalla skyline berlinese, anzi proseguono a poche centinaia di metri dalla piazza. Lehmpfuhl, come Wim Wenders, ci regala un’istantanea del passato che pian piano diventa presente.

Christopher Lehmpfuhl capena art forum wurth
Christopher Lehmpfuhl
Schlossplatz, 2014
Olio su tela, 180 x 480 cm (dittico) 
Collezione Würth, Inv.18192 | © VG Bild-Kunst, Bonn 2024 | Foto: Archivio dell’artista (Bernd Kuhnert, Berlino / Florian Selig, Berlino / Uwe Walter, Berlino)

Ama dipingere anche paesaggi naturali, che visita nei suoi viaggi dentro e fuori la Germania. Racconta con soddisfazione dei granelli di sabbia intrappolati dipingendo il Mar Baltico, e dei 20 gradi sotto zero con i quali dipinge le montagne Svizzere: sembra che la sua soddisfazione provenga dall’aver catturato un po’ dell’anima di quei luoghi nella vernice. Le bellezze naturali ‘escono’ dai suoi quadri attraverso i grumi della pittura, come a cercare di intrappolare con sé anche lo spettatore.

Christopher Lehmpfuhl
Duetto della Marmolada, 2015
Olio su tela,, 180 x 480 cm (dittico)
Collezione Würth, Inv.18119 | © VG Bild-Kunst, Bonn 2024 | Foto: Archivio dell’artista (Bernd Kuhnert, Berlino / Florian Selig, Berlino / Uwe Walter, Berlino)

Architettura e natura nei suoi quadri trasmettono emozioni contrastanti: si esce dalla mostra con dentro confusione e commozione, ed è impossibile non apprezzare l’intensità con cui l’artista esprime le sue emozioni.

„Pathos und Pastos“ all’Art Forum Würth Capena

Capena è la quarta fermata negli spazi artistici Würth per Christopher Lehmpfuhl, dopo Spagna, Germania e Svizzera. La Collezione Würth include 120 opere, di cui oltre 40 compongono la mostra inaugurata a Capena.

L’Art Forum Würth Capena è uno tra i 15 spazi espositivi, gallerie e musei del Gruppo Würth attualmente attivi. Conta già molti progetti e presenze, oltre ad attività legate alle scuole del distretto. Questa mostra è un’occasione per scoprire un artista internazionale senza allontanarsi dal territorio, grazie anche all’impegno e alla dedizione del team Würth.

Sarà possibile visitare “Pathos und Pastos” dal 16 settembre 2024 al 4 ottobre 2025.
Ingresso gratuito su prenotazione

Orario di apertura al pubblico (necessaria la prenotazione):
lunedì – venerdì: 10.00 – 17.00
sabato e domenica aperto per eventi e laboratori creativi
festivi chiuso

Informazioni
Tel. 06/90103800 | cell: 3317541611 | mail: art.forum@wuerth.it |www.artforumwuerth.it

 

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