Può sembrare una notizia da poco ma potrebbe rappresentare una svolta per la democrazia partecipativa.

In seguito alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DPCM nella giornata di ieri, giovedì 25 luglio, è attiva sul sito del ministero della giustizia (si può accedere da questo link) la piattaforma per promuovere o sostenere referendum abrogativi ma anche leggi di iniziativa popolare.

Non sarà, quindi, più necessario ricorrere ai banchetti e alle firme scritte: per sostenere un referendum o una legge di iniziativa popolare basteranno pochi click.

La storia del nostro paese passa anche attraverso i referendum abrogativi, basti pensare al “No” per l’abrogazione della legge Fortuna-Basalini nel 1974, che voleva abrogare l’istituto del divorzio; così come il “No” per l’abrogazione della legge 194 sull’IVG (Interruzione Volontaria della Gravidanza) oppure al più recente “Sì” per la riduzione del numero di Parlamentari (anche se, in quel caso, si trattava di un referendum costituzionale e non abrogativo, quindi di iniziativa parlamentare e non popolare).

Dei referendum popolari si è tornato a parlare nel 2021, quando più di 2 milioni di cittadini si servirono di una piattaforma digitale privata per sostenere i referendum sulla legalizzazione dell’eutanasia e della cannabis, entrambi promossi dall’Associazione Luca Coscioni, il cui tesoriere è l’attivista Marco Cappato. Entrambi i quesiti referendari saranno poi respinti dalla Corte Costituzionale, ma questa è un’altra storia.

Ad oggi, sono già attive diverse proposte di referendum abrogativi: quello più in auge riguarda la contrarietà all’autonomia differenziata, iniziativa sostenuta dalla tutta l’odierna opposizione. Sul sito sono inoltre presenti ben cinque quesiti presentati dal “Comitato Referendario per la Rappresentanza – Io voglio scegliere”, per la modifica della vigente legge elettorale.

Ricordiamo che, secondo l’art. 75 Cost., l’iniziativa referendaria è riservata ai Consigli Regionali (nel numero di almeno 5) e al Corpo Elettorale nella dimensione di almeno 500.000 elettori.

Per accedere alla piattaforma è sufficiente essere in possesso dello SPID.

Luca Pellegrini

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