I misteri del bunker Soratte sembrano infiniti quasi quanto quelli che aleggiano da millenni sul monte sacro ai popoli italici, ai Re Franchi, e agli eremiti.

In base ai documenti recentemente emersi nelle gallerie scavate nella roccia alla fine degli anni ‘30, non è escluso che al riparo del monte  si studiassero ufo e raggi della morte. 

L’ipotesi è stata illustrata nel corso della quinta puntata del programma Freedom, condotto da Roberto Giacobbo e andata in onda su Retequattro lo scorso 5 ottobre. 

I documenti segreti

In studio Roberto Pinotti, presidente del Centro Ufologico nazionale, ha reso noti alcuni documento “top secret” ricevuti dall’ex presidente del consiglio Giulio Andreotti, uomo per decenni ai vertici  delle istituzioni italiane e che ha viaggiato accanto, se non dentro, i misteri di questo nostro Paese.

Si tratta di cinque rapporti del Sim, il servizio segreto militare del ventennio fascista che poi, dopo la fine della guerra diventò Sifar, famigerato esempio di servizi deviati al centro negli anni ‘60 di trame eversive e della  strategia della tensione. 

 

Bunker sede del Gabinetto RS 33

In essi si certifica che all’interno del Bunker Soratte operava una sezione del segretissimo Gabinetto RS 33 che si occupava di elettromagnetismo, branca della fisica che studia i fenomeni di natura elettrica e magnetica e le loro correlazioni e che, secondo gli ufologi, è forza propulsiva che muove i misteriosi dischi volanti sui quali viaggiano gli alieni. La stessa sezione nelle profondità del Soratte portava avanti ricerche ottiche, probabilmente per realizzare un’arma laser.

 

La struttura guidata da Guglielmo Marconi

Il Gabinetto RS 33 arruolava i maggiori scienziati nazionali ed era coordinato da Guglielmo Marconi. Aveva come missione quella di studiare oggetti volanti non convenzionali, allora non si parlava ancora di Ufo, considerati armi segrete degli alleati e nemici. Il team doveva fare un lavoro di cosiddetta retroingegneria, studiare la forma per arrivare a capire e replicare il funzionamento e il sistema propulsivo. La sua istituzione si rese necessaria dopo la caduta a Magenta, nel 1933, di un oggetto volante misterioso a forma di campana con all’interno due passeggeri deceduti nell’impatto, di carnagione bianca, capelli biondi e la pelle descritta dai soccorritori come una sorta di pellicola trasparente.

Mussolini fu molto colpito dall’evento, lo comunicò anche al pontefice e lo considerò, visto l’aspetto dei passeggeri, come  conferma delle grandi capacità tecnologiche della Germania di Adolf Hitler. Motivo in più per firmare l’alleanza tragica.  

I rottami dell’ufo di Magenta trasferiti negli Stati Uniti

Per anni l’esistenza di questo team segreto all’interno del Bunker Soratte, come pure l’ultima destinazione dei rottami del veicolo non convenzionale di Magenta, sono rimasti avvolti nel mistero. Oggi il velo è caduto. Nel 2023 è arrivata la conferma, nel corso di un’indagine del Senato americano, che i resti del veicolo non identificato del diametro di 12 metri a forma di ghianda,  nel 1945, come si sospettava, sono stati requisiti dall’Office of Strategic Services, la Cia di allora, e trasferiti negli Stati Uniti. E così il caso Magenta, ha detto il conduttore di Freedom, diventa il  primo impatto extraterrestre documentato della storia. I documenti del Sim rivelati dal presidente del Centro nazionale di ufologia hanno invece confermato che il Gabinetto RS 33 è esistito veramente e che uno dei suoi centri operativi più importanti era proprio sul Soratte. 

Un mistero in più per il Soratte

Gregory Paolucci, sindaco di S. Oreste e animatore dell’associazione che ha recuperato e trasformato in risorsa storica e turistica il complesso delle gallerie antiatomiche, nel corso del programma ha  ipotizzato che luogo degli esperimenti degli scienziati sia stata con molta probabilità la galleria che si inoltra per un chilometro sotto la montagna. “Verosimile che nel bunker siano stati portati avanti studi di retroingegneria – ha detto – su ufo ed extraterrestri invece diciamo che la ricerca è pienamente in atto”.

Un mistero in più volteggia  intorno al Monte.

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