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Banda di Sacrofano

Suono nella banda musicale di Sacrofano da quando avevo 12 anni, e ora ne ho 25. Natale è sempre uno degli appuntamenti imprescindibili per ogni associazione bandistica. Che si faccia un concerto, una passeggiata per il paese o un rinfresco dopo le prove, l’atmosfera natalizia trova un posto speciale in ogni sala prova.

A Sacrofano si è sempre cominciato a inizio dicembre. Dopo Santa Cecilia, patrona della musica che si festeggia il 22 novembre solitamente con un concerto, subito a cercare gli spartiti di Natale nel raccoglitore. Non solo i canti più popolari (Jingle Bells, Adeste Fideles, Santa Notte, …) ma anche parti più impegnative che non saranno suonate nei vicoli ma in concerto.

Questo è ciò che si vede da fuori, ma il Natale in banda è molto di più. Ogni prova prima del 25 dicembre non è che un pretesto per stare insieme un po’ di più, con un po’ più di piacere. C’è chi porta pandori, panettoni, torroni, spumanti. Spesso queste cose rimangono a scuola musica ben oltre dicembre, regalando a gennaio e a febbraio un po’ della voglia di stare insieme dell’ultimo mese dell’anno.

Se normalmente la “prova che dura troppo” viene accolta da qualche smorfia, a Natale si perde il conto dei minuti nel calore del gruppo. E così ci si ritrova a suonare i soliti canti di Natale, forse un po’ noiosi, forse un po’ ripetitivi, aspettando però di poter stare insieme.

Da quando sono piccola, abbiamo sempre suonato in paese la mattina di Natale. Se ripenso a quelle mattinate ricordo il freddo, il sonno, la fretta. Ma ricordo anche l’espressione di chi non si aspettava la musica, chi si affacciava dal balcone, il ristorante e il negozio di alimentari ad accoglierci con un panettone e qualcosa di caldo da bere.

Il Natale in banda è molto di più del concerto e dell’uscita in paese. È anche il piacere di stare con gli amici di sempre, a suonare i pezzi di sempre, nel calore di sempre.

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