Lo spazio della chiesa di S. Antonio torna ad essere fruibile. Il 2020 restituisce alla comunita’ un luogo vocato alle rappresentazioni. Per circa 20 anni infatti i locali sono stati usati dalla scuola di teatro condotta dalla signora Anna Lazzaro e per la quale sono passate generazioni di Capenati, buona parte di quelli che oggi hanno di 30 ai 50 anni. Il complesso era stato chiuso dall’Amministrazione comunale nel 2018 per motivi di sicurezza. C’era da mettere a norma l’impianto elettrico e porre riparo ad una infiltrazione nella parete a ridosso dell’area dove è realizzato il palco.
CONCLUSI A DICEMBRE LAVORI MESSA IN SICUREZZA
Missione compiuta: le opere finanziate dal Comune di Capena con una dotazione di 17mila euro sono state realizzate tra novembre e dicembre e consegnate prima della fine del 2019. Ora c’è da definire il suo utilizzo in modo continuativo, la finalita’, il modello di gestione, diretta o su affidamento in concessione, attraverso un bando. Di certo non potrà essere lasciata chiusa o in abbandono. Il suo futuro dovra’ essere deciso a breve e il dossier S.Antonio e’ sul tavolo del sindaco Roberto Barbetti. Di certo si recupera uno spazio di socialita’ che sfida ingegno e creativita’ delle associazioni culturali che operano a Capena e per le quali il Comune nei mesi scorsi aveva messo in campo il locale pubblico di 150metri quadri a Scoranello nei pressi delle nuove scuole materne. Ora inizia a prendere corpo nel paese un circuito di spazi pubblici per ospitare eventi culturali e spettacoli ed ognuno con una sua specificità. Il locale di Scoranello insiste su una area di nuova edificazione e dunque si candida ad essere centro aggregativo ad ampio spettro, i locali dela chiesa invece sono inseriti nel centro del paese in un contesto storico e architettonico ricco di storia e di grandi potenzialità. In arrivo poi lo spazio enorme che dovrebbe essere ricavato nell’ex cantina sociale nell’ambito del progetto di tasformazione della struttura in centro regionale della protezione civile.
ORA SI PUO’ SOGNARE UN PICCOLO TEATRO
Oggi , appena entrati nell’anno nuovo , però si può sognare. Nel perimetro interno e tra le mura della ex Chiesa di S.Antonio un tempo zona franca e rifugio che offriva immunità giuridica ai perseguitati dalla legge, puo prendere corpo l’idea di realizzare un piccolo teatro, norme di sicurezza permettendo. Si realizzerebbe cosi un progetto e una rinascita che smentirebbe , una volta e per sempre, il senso triste della breve poesia in rima baciata incisa nel 1834 sulla parete della chiesa che volge ad occidente:”Ritorna il sole tra l’ombra smarrita, ma non ritorna l’eta fiorita”. Questa volta invece sembra ritornare portando una bella idea.