Escrementi sulla maniglia della porta di ingresso, sul citofono, nella cassetta della posta.
Anche la bacheca dove vengono apposti i volantini è stata imbrattata.
Questa l’amara sorpresa trovata dai volontari della biblioteca comunale di Capena (Rm) la mattina del 26 agosto.
Una ritorsione, forse, un dispetto? Saranno le indagini degli inquirenti a far luce sugli eventi, a seguito della denuncia contro ignoti sporta dalla presidente del comitato di gestione Rosaria Graccione: “è un atto vile contro un luogo importante per tutta la comunità capenate: da noi arrivano bambini del doposcuola, famiglie, giovani ragazzi che finalmente hanno un punto di ritrovo. È grazie soprattutto all’impegno costante dei volontari se la biblioteca è diventata frequentata e accogliente. Un gesto così vile e volgare esprime l’essenza di chi l’ha compiuto”.
Resta la sensazione amara di un atto sporco nell’anima, che ha deturpato ben più dei singoli oggetti sopra elencati.
La biblioteca di Capena infatti, oltre al comitato di gestione formalmente eletto, si avvale davvero dell’eccellente e appassionato lavoro di un gruppo di giovani volontari. Sono arrivati prima alla spicciolata, poi sempre più numerosi. Oggi sono un po’ demoralizzati.
Sono approdati in quelle stanze piene di libri e di storie lo scorso gennaio, con le loro timidezze e una grande voglia di fare.
E hanno fatto, tantissimo.
Luna, Milo, Yasmine, Zeno e molti altri.
A tirare le fila Nicoleta Basalic, Nico, che coordina e dispensa tenacia.
Presentazioni di libri, raccolta di beni di prima necessità per l’emergenza in Ucraina, aiuto compiti nel doposcuola. Ma non solo: la biblioteca ha accolto visite scolastiche e tornei di scacchi, letture animate per i più piccoli; è proseguito inoltre l’impegno del bookcrossing e della bibliobancarella. Sta nascendo anche un’associazione culturale, Phantasia, che darà corpo e struttura all’impegno di questi ragazzi.
Di particolare rilievo è il progetto di inclusione attivato con le comunità terapeutiche Maieusis e Reverie, grazie al quale alcune persone che avevano completato il percorso terapeutico nelle strutture, sono state inserite nell’organico dei volontari per dare una mano, sotto la supervisione dell’educatore Mario Armellini, volontario anche lui in questa meravigliosa realtà di cui stiamo parlando.
I giovani ragazzi erano lì anche oggi, al centro di tutto, motore e cuore pulsante di uno spazio che curano come fosse la propria casa. Hanno ripulito tutto, proprio come si fa a casa.
Sono sempre belli e colorati, forse poco poco più tristi dopo l’attacco subito.
Ma basta iniziare a parlare del futuro per vedere un guizzo negli occhi di Nico, che già pensa a quanta bellezza si può ancora creare in biblioteca.
E c’è da scommettere che, finché lei e gli altri ragazzi faranno parte dei giochi, le pagine più belle di questa storia debbano ancora essere scritte.
Ph. Nicoleta Basalic, Mario Armellini