Per la Sovraintendenza quello pronto a nascere nelle cave dismesse del Comune di Castelnuovo di Porto dovrà essere un parco logistico.

Il via libera ufficiale è arrivato ieri con l’approvazione definitiva del progetto presentato dalla società internazionale Engineering 2K, da parte del Consiglio comunale.

L’insediamento è, di fatto, “firmato” dalla Soprintendenza archeologia Belle Arti e paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria Meridionale, che ha limato, modificato, ridotto l’ipotesi originaria,  fino a farla  aderire come un guanto al contesto paesaggistico scelto. Per questo si parla di parco e non di polo. 

Nei circa 18 mesi passati dalla presentazione ad oggi, i tecnici di via Cavalletti hanno infatti ridotto i volumi, imposto prescrizioni, indicato opere di mitigazione ambientale in modo certosino fino al  tipo di piante da utilizzare ed età degli alberi da impiantare.

Una sfida per rendere possibile la realizzazione di un sito produttivo in area  a tutela paesaggistica, a ridosso della Valle del Tevere, in terreni inseriti tra Paesaggio Agrario di Continuità e Paesaggio Agrario di Valore. Sfida vinta, come si evince da queste righe firmate dalla Sovrintendente Margherita Eichberg: “Sulla base della documentazione pervenuta e sulla base delle modifiche progettuali rispetto alla precedente versione del progetto si ritiene che gli elementi per il superamento del dissenso relativi alla realizzazione del polo logistico così come previsto dalla variante puntuale al P.R.G. di Castelnuovo di Porto possano ritenersi superati e pertanto si esprime parere favorevole”.

I lavori inizieranno il 10 maggio

Via libera. I lavori inizieranno il 10 maggio. Si va a realizzare un complesso di circa 35.000 metri quadri, tutto dentro il perimetro della cava, che è stata già bonificata dai resti del suo passato di discarica comunale. Per cancellarlo è stato speso circa un milione di euro.

Stralciato e delocalizzato il fabbricato previsto su aree individuate come “Paesaggio agrario di valore”. Le terre a confine con la zona residenziale di Colleverde diverranno un parco attrezzato di oltre 2 ettari.

“Il progetto esecutivo, in particolare per quanto riguarda i materiali per le finiture ed i rivestimenti dell’involucro esterno, dovrà essere completamente rispondente con quanto già presentato – è scritto nella lettera firmata dalla Sovrintendente – i bordi verdi e le schermature utili a mitigare l’impatto dell’edificio nel contesto circostante ed in particolare in relazione al casale esistente devono essere realizzati attraverso l’impiego di alberature adulte”.

Nella lettera si precisa che  “la progettazione paesaggistica contempla la creazione di un parco agricolo, di alcune aree destinate a macchia arborea, oltre all’inserimento di mitigazioni con vegetazione autoctone […] la creazione di aree verdi costituiscono un aspetto non più subordinato ma complementare e parte integrante della progettazione”.

In un comunicato postato su fb, sindaco e maggioranza scrivono: “Do𝗽𝗼 𝟰𝟬 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗶𝗹 𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗲 𝘁𝗼𝗿𝗻𝗮 𝗮 𝗿𝗶𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗺𝗲𝘀𝘀𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗹’𝗶𝗻𝘀𝗲𝗱𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝟮 𝗽𝗼𝗹𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗱𝘂𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗲𝗱 𝗶𝗻𝗰𝗮𝘀𝘀𝗮 𝗼𝗹𝘁𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗺𝗶𝗹𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗺𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗼𝗻𝗲𝗿𝗶 𝗲𝘅𝘁𝗿𝗮𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶𝘁𝗼. Si apre così una stagione nuova per Castelnuovo di Porto che ha posto le basi per un futuro di occupazione e sviluppo legati ad un settore in forte espansione su scala nazionale e internazionale, come quello della logistica”.

 

Dalla realizzazione del polo opere pubbliche per un milione di euro

Nella struttura che copre tre ettari e mezzo sarà realizzato dalla società UPS un sito di distribuzione e, probabilmente, confezionamento conto terzi di prodotti farmaceutici. I posti di lavoro previsti sono 300.

L’opera reca con sé la realizzazione di opere pubbliche per un milione di euro: un teatro da 90 posti in via Bel Poggio una pista ciclo-pedonale ad anello presso la Circonvallazione della Protezione Civile ,un parco pubblico, un centro polivalente adiacente alla chiesa di Monte May per attività ricreative a beneficio di anziani e giovani, la Casa del Donatore per le associazioni che promuovano la donazione di sangue.

Nello stessa seduta il Consiglio comunale ha approvato il piano per la demolizione dei resti delle case coloniche  a ridosso dell’ex centro della protezione civile, la Fiat o società del gruppo Stellantis realizzerà nell’area un centro di distribuzione ricambi di 6000 metri quadri. In questo caso si tratta di una struttura preesistente, ovvero di un vecchio compendio abbandonato che sarà ristrutturato e riqualificato. 

 

 

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