La celiachia è un’infiammazione dell’intestino tenue, questa malattia autoimmune viene scatenata in soggetti geneticamente predisposti dall’assunzione di alimenti contenenti glutine come alcuni cereali quali grano, segale ed orzo. La celiachia viene identificata attraverso la ricerca sierologica e la duodenoscopia. In percentuale le donne sono i soggetti maggiormente colpiti. Ci siamo rivolti alla dott.ssa Monica Martuscelli per comprendere meglio alcuni aspetti di questa malattia.
“La malattia celiaca specie se diagnosticata tardivamente e se non seguita da una dieta rigorosamente senza glutine può indurre ad una mortalità superiore a quella della popolazione generale. L’unica terapia della malattia celiaca è una dieta priva di glutine, questa terapia non solo permette la scomparsa dei sintomi e delle malattie associate al morbo celiaco, normalmente la guarigione clinica avviene in 1 o 2 mesi dal momento dell’esclusione del glutine, ma previene lo sviluppo delle complicanze neoplastiche ed autoimmuni che la continua e prolungata esposizione al glutine provoca nei soggetti celiaci. Sebbene le temibili complicanze della malattia celiaca sono in grado di ridurre spesso in maniera anche drammatica la qualità della vita del paziente celiaco è doveroso precisare che nella stragrande maggioranza dei casi una diagnosi precoce ed una dieta rigorosa sono in grado di ridurre significativamente la loro incidenza. “
Oggi nei negozi e supermercati ogni alimento deve avere raffigurato nel l’involucro o in etichetta il simbolo con la dicitura “glutee free” oppure “senza glutine” che serve anche a garantire che non ci sia stata contaminazione. L’AIC associazione italiana celiaci stila ogni anno un prontuario sugli alimenti idonei al consumo per celiaci.
Grazie ad una recentissima ricerca effettuata in Spagna dalla Northwester Medicine attraverso un nanodispositivo biodegradabile vengono iniettate particelle di glutine nel sangue dei pazienti affetti da celiachia questo aiuterebbe il corpo a riconoscere il glutine evitando reazioni autoimmuni. Aspettiamo che la scienza faccia il suo corso nella sperimentazione di questa nuova tecnologia che lascia grande speranza per una malattia tanto diffusa e anche complicata per chi ogni giorno deve evitare il glutine.