Change, di Marco Zordan, è lo spettacolo di apertura per la nuova stagione del Teatro Trastevere 2023/2024. Siamo andati a vederlo incuriositi dal titolo e pensando che la parola Change potesse riassumere in maniera efficace quella che rappresenta una condizione di vita che trasversalmente ci dovrebbe guidare nella selva del quotidiano.
Ci sembrava quindi l’occasione giusta per sostenere la ripartenza della nuova stagione teatrale e culturale romana in generale e per invitare ciascuno a mettere la parola Change in tasca cercando di utilizzarla per uscire fuori da schemi e stereotipie che ci soffocano o alle quali ci adattiamo passando una vita a frequentare gli stessi circuiti culturali, le stesse persone, le solite dinamiche di sempre magari, senza seguire realmente i nostri cambiamenti.
Change non ci ha delusi. Anzi, ha centrato le nostre aspettative. Lo spettacolo scritto da Marco Zordan e curato nella regia da Leonardo Buttaroni è un esercizio drammaturgico di tempi e dialoghi veloci quanto incisivi. Quello che sembra non sarà quello che ci aspettiamo, la quarta parete si rompe già al termine del secondo cambio di vision e ci si ritrova immersi nella storia raccontata senza alcuno sforzo.
Ma andiamo con ordine: lo schema prevede una scena unica in cui siamo autorizzati a curiosare nella vita di una coppia come tante, con un bambino di 6 anni da far addormentare. Lui un geniale ricercatore di fisica quantistica, lei una promettente avvocatessa in stand by per dare spazio alla carriera del marito. A movimentare la serata ci pensa una seconda coppia: amici (o qualcosa di simile a quella che scambiamo superficialmente per amicizia, ci verrebbe da riflettere durante la pièce della durata di circa un’ora trenta) che sono nell’ordine un pezzo grosso che potrebbe svoltare la carriera del protagonista e consorte.
Un invito a cena dimenticato sarà la scusa per ridefinire i confini del rapporto fra i quattro protagonisti in scena che rivivranno per tre volte la stessa serata in sequenza ma, come nei migliori copioni distopici, cambiando ruoli e atteggiamenti della serata stessa.
Cosa succede cambiando schema, cambiando la posizione nei confronti del mondo, accettandosi nelle proprie fragilità? Nella vita vera non abbiamo la possibilità di ripetere esattamente la stessa scena più volte. Non si può riavvolgere il nastro, è buona la prima. Change ci dice che in un sistema competitivo bisogna essere vincenti: quindi? Vogliamo essere vincenti nel qui e ora o aspettare? Essere persone adeguate alla vita o altro?
Change è una commedia amara, originale, coinvolgente e scritta bene. E le parole sono importanti se poi si traducono in azioni piene di sentimento. La regia di Leonardo Buttaroni gli conferisce quella cifra stilistica noir che tanto ci piace e che evita abilmente che si scivoli nel perbenismo o nella banalizzazione. Le possibilità di riflessioni che ci offre sono tante e tutte interessanti: il senso della coppia e del saper amare, il peso delle scelte, il valore dell’amicizia, il peso della genitorialità finalmente letto senza zucchero e miele in eccesso.
Bravi e convincenti tutti e quattro gli attori: Alessia De Bortoli, Desirée Tortorici, Christian Galizia, Marco Zordan.
Change sarà ancora in scena al Teatro Trastevere Il Posto delle Idee, oggi 29 settembre ore 21 e domani 1 ottobre ore 17,30.