Dorme intatta sotto i campi della frazione Maggio di Ozzano dell’Emilia, a mezzo metro di profondità da 1500 anni.
Da qualche anno, Claterna si è “risvegliata”. La città romana che si estende lungo la Via Emilia, è la protagonista di un grande progetto di studio e valorizzazione archeologica.
Le fonti
Le prime notizie che riguardano Claterna si riferiscono a un episodio della guerra di Modena, quando Aulo Irzio, nel 43 a.C., la espugnò per insediarvisi e rafforzare la posizione di Ottaviano contro Antonio. È Cicerone a riportare come la città fosse stata presa con le armi, lasciando quindi intendere la presenza di postazioni difensive.
Le nuove scoperte
Per lungo tempo è sempre stata immaginata degli studiosi come luogo di passaggio verso la Capitale, oggi grazie alle nuove scoperte sappiamo che non è così. Dalle nuove scoperte è emerso che era un centro urbano sviluppato con contatti diretti con Roma.
La conferma arriva dal ritrovamento di iscrizioni, frammenti di marmo colorato, 3 mila monete – tra cui un Quinario, moneta d’argento della Repubblica Romana datata 97 a. C. – e un corridoio della cavea di un teatro. Le scoperte hanno interessato solo un decimo di tutta l’area archeologica.
Claterna, la “Pompei del Nord”. Parola al sottosegretario della cultura Lucia Borgonzoni
“Ci troviamo davanti all’area archeologica non stratificata più grande del Nord Italia. Per importanza e quantità di reperti finora riportati alla luce probabilmente si può parlare di una Pompei del Nord”, Lucia Borgonzoni, segretario alla cultura ha definito così l’area archeologica di Claterna.
Nuove prospettive di ricerca
Di seguito le foto: