Mai sottovalutare la scelta di una banca. Si tratta dell’interlocutore a cui affideremo il nostro presente e, soprattutto il nostro futuro. Il soggetto che gestirà i nostri soldi, che ci aiuterà se chiederemo un consiglio su un investimento da fare. Che ci presterà i soldi, se ne avremo i i requisiti, per comprarci una casa o per aiutare un figlio a pagare il matrimonio o, ancora, per allargare la nostra attività. Insomma, quando dobbiamo decidere a quale istituto di credito appoggiarci dobbiamo sapere di chi possiamo fidarci.
Scegliere la banca a cui affidarsi è un’operazione che merita tempo e attenzione.
Si tratta di scegliere l’istituto a cui consegniamo in custodia i nostri risparmi: informiamoci meticolosamente quando prendiamo questa decisione.
Ovviamente, il tempo ci dirà se la nostra è stata una buona scelta.
Come in ogni rapporto, la relazione va coltivata e, se per caso non dovesse essere soddisfacente nel tempo, si può anche pensare ad una “separazione”.
Ma come scegliere la banca giusta? Quali variabili tenere in considerazione?
Mediamente le persone hanno due modi di valutare se aprire un conto corrente presso una banca: i costi e il tasso di interesse sui depositi.
E se ora ci chiedessimo:
Qual è la banca che costa meno in assoluto?
E quella che rende di più?
Scommetto che non abbiamo la risposta. E perché?
Perché non sono parametri rilevanti nella decisione.
Ormai i servizi bancari di base offerti dagli istituti di credito sono pressoché tutti uguali.
Non a caso vengono offerti gratuitamente o ad un bassissimo costo. Se ancora stiamo pagando il canone del conto corrente o le commissioni per effettuare operazioni online, guardiamoci attorno. C’è un mondo di vantaggi nello scegliere la banca giusta!
Da qualche anno, le banche hanno l’obbligo di indicare al consumatore l’Isc, vale a dire l’indice sintetico di costo. Conoscere questo indice è molto importante quando devi scegliere una banca perché contiene tutte le spese previste dal rapporto che avrai con l’istituto di credito come, ad esempio, le commissioni, il tasso di interesse, costi amministrativi e altro.
A mio avviso, ormai in un mondo che cambia con estrema velocità, e dove le persone vanno sempre meno fisicamente in filiale, le variabili da considerare per scegliere il proprio istituto sono altre.
-L’efficienza dell’home banking
-La qualità del customer service
-La solidità patrimoniale
-La funzione prevalente
Partiamo dalla praticità di operare con il nostro istituto, non fisicamente ma in modo digitale tramite home banking.
Si, lo so, la Cassa di Risparmio di Vattelapesca sotto casa è comoda perché ci lavora nostro cugino o l’amico di papà: ma possiamo pagare in tutta Europa con la loro carta di pagamento? E se dobbiamo prelevare e non troviamo i loro bancomat una volta fuori provincia?
Prelevare da un bancomat di altra banca ha un costo salatissimo molto spesso.
Detto questo, perché non affidarci ad una banca che presta attenzione all’efficienza digitale e ci fa risparmiare commissioni e costi superflui?
Altra variabile, la qualità del customer service: questo aspetto non viene abbastanza considerato sebbene sia assolutamente fondamentale.
Sicuramente prima o poi capiterà di imbattersi in un problema con la nostra banca.
Non deve necessariamente essere una cosa grave, basta un semplice problema tecnico.
A quel punto avremo bisogno di qualcuno che possa risolvere velocemente.
Un customer service che possa essere raggiunto in orari fuori ufficio e che dia risposte esaustive e risolutive è importantissimo.
Altro elemento fondamentale è la solidità patrimoniale di una Banca, che è data dalla sua capacità di reggere l’urto e il peso di non vedersi restituire i prestiti che ha elargito.
Quando non riesce a recuperarli si parla di sofferenze e crediti deteriorati.
In termine tecnico si chiamano NPL (Non Performing Loan) e rappresentano l’ago della bilancia tra una banca sana e una malata. Una banca che ha in pancia toppi NPL in rapporto ai profitti che porta a casa, rischia di rimanere schiacciata dal peso di questo insopportabile fardello.
Ma come si fa a capire quali sono le banche sane, senza troppi NPL nei loro bilanci?
A fare questa analisi ci pensa l’autorità europea di vigilanza e controllo delle banche (EBA) che a scadenze regolari effettua gli ormai noti Stress Test, ovvero delle vere e proprie verifiche sulla tenuta patrimoniale degli istituti di credito.
Esiste una lista con i “voti”, proprio come una pagella ed è facilmente reperibile online. Uno sguardo prima di decidere a chi affidare i nostri risparmi sarebbe opportuno darlo.
Ricordiamoci anche che più una banca ha crediti deteriorati, più tende ad offrire tassi di interesse sui depositi elevati.
Se il tasso che offre è di molto superiore all’inflazione, attenzione!
Significa che la Banca sta cercando di raccogliere liquidità ed è disposta a pagare un prezzo più alto per averla.
Eccoci finalmente al punto cruciale: la funzione prevalente.
Pochissima gente distingue le banche in base alla funzione.
Parliamo di strumenti, motivo per il quale vale la pena selezionare gli istituti secondo l’obiettivo specifico, per non confondere le risorse da utilizzare per le spese, quelle per risparmiare e quelle per investire.
Possiamo scegliere una banca solida che possiamo utilizzare per tutte le nostre esigenze, dalle spese quotidiane, all’accredito dello stipendio e pensione, all’accumulo di risorse da utilizzare in futuro e pianificazione finanziaria.
Ci sono istituti, che oltre ad avere un’operatività bancaria completa e concorrenziale, sono leader nella gestione del risparmio, seguono il cliente in tutte le sue esigenze, e lo fanno avvalendosi di professionisti: i consulenti finanziari.
In un mondo dove tutto cambia così rapidamente, la presenza di un referente, che sia sempre lo stesso e impari a conoscerci nel tempo e ci aiuti a raggiungere i nostri obiettivi, oltre ovviamente a gestire le nostre risorse sia nel breve che nel lungo periodo, sta diventando un’esigenza sempre più sentita.
La presenza territoriale della banca sarà sempre meno importante. Ciò che conta oggi e diverrà sempre più importante sarà la capacità di operare in digitale con rapidità, e se tutto questo è affiancato da un professionista che segue i nostri progetti e valorizza le nostre risorse con la pianificazione, avremo trovato la banca che fa per noi.
Questo sarà il futuro dello scenario bancario.