La Cassa depositi e prestiti ‘batte cassa’ a otto comuni della valle Tiberina: Fiano Romano, Capena, Civitella S.Paolo, S.Oreste, Nazzano, Torrita, Filacciano e Ponzano, morosi a loro insaputa.

Vuole infatti che paghino circa 170 mila euro, importo compreso di interessi e more varie, di un mutuo ventennale mai onorato. In realtà il debito non fu contratto direttamente dalle singole Amministrazioni ma da una loro “creatura”, il “Consorzio del Peschiera” ente divenuto inutile e pressoché disciolto perché, come è noto, la gestione degli acquedotti è stata  ceduta ad Acea.

L’azienda capitolina però non si fatta carico di “onori e oneri”, ma solo degli onori cioè le utenze, lasciando in carico i debiti, al Consorzio ed ai comuni che ne facevano parte.

Mutuo per potenziare l’afflusso del Peschiera

Il mutuo fu contratto nei primi anni 2000 per potenziare l’afflusso idrico nei comuni consorziati  a testimonianza che il problema della carenza di acqua potabile è endemico in questa parte dell’area tiberina, ma fin dall’inizio le rate non furono onorate. Ora, Cdp, che come recita Wikipedia “è una delle principali istituzioni finanziarie dello Stato italiano. La maggioranza delle azioni (circa l’83%) è detenuta dal Ministero dell’economia e della finanze, seguito per circa il 16% da diverse fondazioni di origine bancaria. La principale fonte di raccolta delle risorse finanziarie è costituita da tutto il risparmio postale italiano che CDP gestisce dal 1875 tramite Poste italiane, uno dei pochi gioielli di valore che ancora restano nel carnet Italia. Sulla base del valore totale delle attività, pari a 478,1 miliardi di euro nel bilancio consolidato del 2021, CDP rappresenta la terza istituzione bancaria italiana più grande dopo UniCredit e Intesa Sampaolo.”, passa all’incasso.  Insomma è un grande banca e come tale si comporta.

Vertice a Fiano Romano per trovare soluzione 

Lunedì scorso, per far fronte all’emersione improvvisa di questo debito fuori bilancio, si è svolto a Fiano un “summit” dei rappresentanti degli otto comuni convocato su iniziativa del sindaco Davide Santonastaso.

All’ordine del giorno la presa d’atto dell’emergenza e la decisione di come farvi fronte. Secondo le notizie che abbiamo raccolto, proprio il sindaco di Fiano è stato incaricato di verificare la possibilità di raggiungere un accordo con la Cdp per ridurre l’esborso e proporre una rateizzazione. Nessuno comune rischia il dissesto dei bilanci, è bene dirlo subito.

Il debito è infatti ripartito per millesimi, come un condominio e in base alla popolazione, significa  che la quota maggiore peserà sulle casse comunali di Fiano e Capena per circa 30 mila euro cadauno, seguono gli altri sei con importi minori che oscillano tra 14 e 17 mila euro.

Importi destinati a ridursi se va in porto la mediazione del primo cittadino di Fiano. Resta l’imbarazzo per la morosità nei confronti della Cassa, la constatazione che l’acqua dei nostri rubinetti costa e che  nemmeno la mega Banca pubblica ha un occhio di riguardo per i piccoli enti locali. E’ tempo di raschiatura del fondo. 

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