Per tutelare medici e pazienti l’Ordine dei Medici di Roma monitorerà a che l’attuazione del nuovo piano regionale per l’abbattimento delle liste di attesa, che dovrà essere operativo in ogni Asl dalla seconda metà di settembre, si faccia con cura e attenzione. Il percorso individuato dalla Regione è ben fatto ma complesso e prevede il coinvolgimento di molti soggetti.
PERCHE IL PIANO ABBIA SUCCESSO OGNUNO DEVE FARE BENE LA SUA PARTE
Spiega Pierluigi Bartoletti vicepresidente dell’Omceo Roma :“Diciamo subito che si tratta di un buon piano. Recepisce quello nazionale e propone una serie di novità che dovrebbero, sulla carta, risolvere i problemi, atavici, del sistema sanitario pubblico. Ma perché abbia successo occorre che ognuno faccia, e bene, la sua parte, altrimenti il meccanismo si inceppa e si torna al punto di partenza. L’Ordine dei Medici di Roma proprio per evitare che ciò accada, appena le aziende sanitarie pubblicheranno il piano, e cioè nelle settimane dopo il 15 settembre, avvierà un monitoraggio sulla sua applicazione, anche raccogliendo segnalazioni su eventuali disservizi, che peraltro sono naturali in una fase di avviamento, che dovessero verificarsi, telefonando all’URP, 064417121 o per email a tutoralmedico@ordinemediciroma.it o alla mail tutoralcittadino@ordinemediciroma.it oppure compilando il format presente sul sito”
L’EROGAZIONE DELL’ESAME DEVE AVVENIRE NEL DISTRETTO DI RESIDENZA
Il nuovo piano conferma l’applicazione dei i livelli di priorità. Indicarli spetta esclusivamente al medico sia esso di medicina generale, specialista o ospedaliero. Ponendo sulla prescrizione, per esempio, la lettera B, significa che l’esame deve essere fatto entro 10 giorni, il ReCup inoltre deve indicare per la sua erogazione venga assicurata da una struttura che si trova nel Distretto di residenza del cittadino. Non piu viaggi turistici a zonzo nel Lazio per fare una ecografia. Se il medico invece richiede una visita urgentissima procede direttamente con la prenotazione attraverso il circuito del Doctorcup che garantisce l’esame entro 72 ore. Dopo un intervento chirurgico invece dovrà essere l’ospedale a richiedere e programmare i controlli successivi. Si evita così il passaggio dal proprio medico. Se invece la patologia è di carattere cronico , per esempio il diabete, il paziente verrà inserito in un PDTA, percorso diagnostico terapeutico assistito, ed i controlli saranno programmati senza attese.
PER L’ORDINE PIANO APPLICABILE SE SI FA GIOCO DI SQUADRA
“Per far si’ che cio’ accada – spiega Bartoletti – è necessario: che i medici di medicina generale dispongano di un collegamento Recup, di un’agenda di prestazioni disponibili nel distretto. Poi serve un numero di ecografie disponibili e questo già è molto piu’ difficile se i privati non inseriscono le prestazioni offerte, questo vale anche per le visite chirurgiche. Poi arriviamo alla fase che riguarda la visita di controllo che deve essere disposta e prenotata dall’Ospedale, agli accertamenti successivi, stessa prassi, alla terapia, al certificato di malattia se serve”. Per l’Ordine dei medici applicare il piano è possibile perché il sistema sanitario regionale ha mezzi uomini e competenze per vincere la sfida a patto si faccia un gioco di squadra ed ognuno faccia la sua parte.