Da oggi sono disponibili per la rete anti covid-19 ventisei posti letto ordinari dell’ex ospedale odontoiatrico George Eastman, una struttura pubblica che da anni fa capo al policlinico Umberto I. Questa seconda apertura dopo quella della Columbus, premia la strategia regionale che, per incrementare i posti letto, ha scelto di puntare su strutture “semipronte”, cioè adattabili alla nuove esigenze in breve tempo, esattamente come chiede l’’evoluzione della pandemia. In base a questo schema di gioco sono già stati individuati anche altri tre centri che saranno attivati secondo i bisogni: il policlinico di Tor Vergata, il policlinico dei Castelli ed una piccola clinica privata nell’area sud della capitale. Questi ospedali – utilizzati solo come riserva strategica – dispongono  infatti di spazi adeguati e attrezzature di base pronte all’uso, senza l’esigenza di grandi opere infrastrutturali.

Riserva strategica Tor Vergata, Castelli e clinica Casalpalocco

A Tor Vergata verrebbe messa a disposizione una delle torri con 80 posti letto, ai Castelli entrerebbe in funzione un’ala del nuovo Policlinico e altri 12 letti sarebbero disponibili in una piccola clinica cardiologica privata a Casal Palocco. Tranne nel caso della Columbus, tutti i letti sono ad oggi dedicati al ricovero ordinario e quindi ai pazienti affetti da Covid-19 che non necessitano di terapia intensiva.

In arrivo più di 200 apparati per la respirazione

Per completare la linea di difesa mancano solo gli apparati per il sostegno respiratorio. In attesa di quelli della gara Consip su scala nazionale,  la Regione si è attivata per averne in leasing oltre 200 già nei prossimi giorni. Le aperture di oggi e la scelta delle tre di riserva, suonano come pietra tombale rispetto alla proposta di utilizzare il Forlanini promossa con una raccolta di firme, e rilanciata da social e media in cerca di click e audience. Per riattare uno solo reparto di quell’ospedale in disuso da anni, ci vorrebbe lo stesso tempo necessario a trovare un vaccino, se non di più.

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