La notizia arriva da una ricerca realizzata in Italia e pubblicata su “Jama Internal Medicine”.
Lo studio è stato effettuato su 176 pazienti guariti tra aprile a giugno. “Al momento non è dato sapere se questi pazienti siano contagiosi e vadano dunque di nuovo quarantenati, perché il test molecolare non è l’equivalente di una coltura virale e, dunque, non consente di appurare se nel campione prelevato dal naso-faringe dei pazienti sia presente virus vitale e, di conseguenza trasmissibile”, spiega Maurizio Sanguinetti, docente di Microbiologia all’Università.