Demoliti i capannoni dell’ex Cantina sociale di Capena. Nulla di spettacolare, niente dinamite e crolli gestiti al centimetro, solo i denti di una ruspa. Nei giorni scorsi così è stato ridotto in macerie un complesso che è stato storia non solo del paese ma di tutta la viticoltura dell’area Tiberina e della Bassa Sabina. E’ stato luogo di identità e orgoglio. Ora è polvere.
Dopo aver rimosso e avviato a smaltimento tonnellate di amianto, le ruspe hanno fatto piazza pulita di tutti gli stabili. Li dove c’era un sito produttivo c’è un grande piazzale vuoto. Le ultime “dentate” del braccio meccanico stanno stritolando quelli che erano i forzieri della Cantina, i pozzi del vino, il regno di Mimmo il cantiniere. Sono parallelepipedi solidi ma vengono giù a pezzi sotto i colpi dei denti ferrati.
Le ruspe hanno fatto piazza pulita
Dopo questa demolizione totale, si inizierà a costruire il Centro regionale per la protezione civile. Il Comune ne ricaverà spazi e un auditorium. Verranno realizzati all’ingresso del centro, lì dove attualmente ci sono i resti di quella che fu la casa del custode.
Si volta pagina ed è giusto così. Certo si cancella quasi con una operazione di damnatio memoriae, il sogno concreto di emancipazione dei contadini di Capena e dintorni, il posto dio lavoro dove faticarono per circa 40 anni donne e uomini.
Rimarranno, e temo solo per un breve periodo, le parole dei racconti e poco più, forse qualche foto. La fine di complessi di questo tipo non dovrebbe passare in silenzio come fosse una pratica da archiviare.
Retrogusto amarissimo
E’ stato per decenni passione e splendore, riscatto e prosperità. Lavoro e libertà. Contadini che si erano fatti padroni, affrancati dai sensali che per decenni avevano imposto il prezzo del vino, cioè del loro lavoro. Verrà la Protezione civile regionale. Va bene cosi, ma visto che parliamo di vino, si può certo dire che alla fine di quest’ultimo immaginario bicchiere di bianco Feronia doc superiore, il migliore dei vini prodotti e imbottigliati, resta un robusto, persistente retrogusto amaro. Con sentori di resa.