A Roma nord tornano a suonare i tamburi di guerra contro la rediviva ipotesi di realizzare una discarica a Pian dell’Olmo. Questa sera il popolo che sette anni anni fà occupò la Tiberina per dire no al progetto, si è dato appuntamento alle 21 nell’area del ristorante il Grottino, stesso campo base della prima rivolta e proprio nel cuore della valle stessa. Lì saranno accesi i falò per stabilire il da farsi. Obiettivo definire parole d’ordine e partecipazione alla manifestazione sotto il palazzo della Regione Lazio il prossimo lunedì 24 giugno. E’ il giorno in cui si terrà la Conferenza di servizi convocata per valutare la richiesta e il progetto presentati dalla società Torre Procoio.
UN SITO PER SETTECENTOMILA TONNELLATE
“Siamo al punto daccapo – spiega Daniele Ghetti – animatore della prima protesta con la casa paterna a pochi metri dalla cava dismessa e figlio di quel Bruno Ghetti che allora si incatenò all’ingresso del sito per evitare che qualcuno iniziasse i lavori magari nottetempo – nei giorni scorsi tecnici della proprietà hanno ispezionato la cava, effettuato dei rilievi e definito un perimetro per contenere oltre 700mila tonnellate di rifiuti che equivalgono a più delle metà di quelli che poteva ospitare Malagrotta. Dicono che il sito è destinato ad ospitare rifiuti trattati e inerti, ma noi pensiamo sia un bluff, sia per le dimensioni del sito, sia perchè nel Lazio i rifiuti non trattati sono la maggioranza e dunque alla fine qui finirà il “tal quale”. Abbiamo già detto no in modo chiaro nel 2011 e l’anno dopo siamo scesi in strada. Torniamo a dirlo, torniamo a difendere le nostre terre. Siamo gli stessi di allora”.
PER IL NO LO STESSO FRONTE NATO DI 8 ANNI FA
E oggi come nel 2011 quando iniziarono le proteste non sono soli, a loro fianco ci sono i partiti della zona, i movimenti ecologisti, Comitati di cittadini e tutte le Amministrazioni comunali che gravitano sulla via provinciale Tiberina, da Riano che è quello confinante, a Castelnuovo di Porto , Capena, Fiano Romano. La valle di Pian Dell’Olmo si trova nel Comune di Roma, proprio ai confini, è una zona integra dal punto di vista ambientale e con alcune cave di tufo dismesse. In quella individuata funzionava un poligono di tiro. Contro la discarica a Pian Dell’Olmo nel 2012 i cittadini dell’area, tra cui l’ex presidente della Regione Piero Marrazzo, occuparono la provinciale fino all’accantonamento del progetto. Sono tutti pronti a ricominciare , i falò sono accesi.