Cittadini e sindaci hanno di fatto riaperto il fascicolo della discarica di Magliano Romano. Sembrava un capitolo chiuso definitivamente con la determina regionale dello scorso sette febbraio. La grande manifestazione, del 9 marzo, nel piazzale antistante il consiglio regionale che ha visto la partecipazione di almeno 300 persone arrivate con sei pulman e di molti ragazzi del Liceo Margherita Hack di Morlupo, ha strappato lo spazio di una discussione e riflessione più ampia e approfondita. I punti in discussione emersi nel corso di un incontro di un folta delegazione dei primi cittadini con alcuni consiglieri regionali sono principalmente due: il primo è che la determina appare in evidente e stridente contrasto con quanto previsto dal piano regionale rifiuti, la seconda porre le condizioni per fare chiarezza su alcuni punti critici del piano e darne la giusta interpretazione affinché non sia possibile il ripetersi di un caso Magliano e cioè che una discarica di inerti possa essere trasformata in discarica di speciali con un semplice atto burocratico.
Determina regionale in stridente contrasto con piano rifiuti
”I Consiglieri Regionali presenti, di maggioranza e minoranza, sembra che finalmente abbiano preso coscienza della situazione – dice il sindaco di Fiano Davide Santonastaso – le criticità emerse sono molteplici, i consiglieri ci hanno ascoltato e preso impegni concreti.” La road map definita prevede che venerdì 18 marzo si terrà una riunione della Commissione congiunta Trasparenza e Rifiuti, per discutere sull’ipotesi di riclassificazione della discarica di Magliano Romano. Sarà l’occasione per analizzare il provvedimento di valutazione di impatto ambientale, “andando ad esaminare l’operato degli uffici regionali – scrive il sindaco di Rignano Vincenzo Marcorelli – e si potrà capire, con il supporto dell’ufficio legislativo regionale, come il consiglio possa intervenire per scongiurare che la discarica di inerti si trasformi in discarica di rifiuti non pericolosi”. L’ipotesi è quella di presentare un emendamento, oppure di approvare in Assemblea regionale un specifica norma di legge che eviti in futuro scelte del genere. Si chiede , insomma, di rispettare senza tentare raggiri interpretativi, il principio contenuto nel piano e cioè che Roma deve essere autosufficiente e chiudere il ciclo , tra impianti e discarica, entro i suoi confini.
Sindaco di Magliano Romano , non è protesta campanilistica ma di merito
Conclude il sindaco di Magliano Romano Francesco Mancini :“ è ormai evidente a tutti che quella determinazione ha operato una forzatura. Occorre prenderne e modificarla. La nostra non è una battaglia campanilistica ma di merito : il sito non è idoneo perché troppo vicino al centro abitato, al Parco di Veio, alle scuole, ai pozzi di captazione”.