Un grande uliveto ed essenze per segnare il percorso nell’antico sito del paese. E’ sulle radici di queste piante che inizia il lavoro del nuovo consiglio d’amministrazione dell’Università agraria di Capena. Con la delibera n. 9 del 12 ottobre l’esecutivo dell’Ente ha deciso di presentare un proprio progetto nell’ambito della manifestazione di interesse “Ossigeno”, promossa dalla Regione. Piantare 6 milioni di alberi nel Lazio, questo l’obiettivo del progetto regionale finalizzato a contrastare le emissioni di anidride carbonica, prevenire i rischi idrogeologici, rendere produttive aree abbandonate e abbellire il territorio.
Ed è esattamente dentro queste coordinate che si muove il progetto.
Lavande per le strade del parco e 250 nuovi ulivi
“In particolare l’Amministrazione ha presentato una proposta che vede due linee di intervento – spiega il presidente Franco Iena – la prima prevede l’impianto di un nuovo uliveto che conta circa 250 piante in un’area non sfruttata in località Macchie. Abbiamo già parlato con i detentori delle quote interessate dalla piantumazione che si sono resi disponibili. Così si recuperano a nuova vita porzioni di territorio ormai quasi in abbandono. La seconda linea d’intervento consiste nell’impiantare essenze arbustive, tra cui lavanda, all’interno dell’istituendo Parco Archeologico della Civitucola con lo scopo di contenere futuri smottamenti di terreno, nonché di abbellire i viali del parco all’interno dell’area che conserva il Castellaccio”.
Le Macchie sono un luogo dell’anima
E’ il sito dell’antica Capena, la necropoli di S.Martino è poco distante, un tratto della via che collegava il posto al Lucus Feroniae è ben conservata. E’ un luogo dell’anima, una collina magica che domina le terre tra il Soratte e il Tevere.
L’investimento della Regione nel progetto Ossigeno è di 12 milioni, 4 milioni di euro ogni anno dal 2020 al 2022. Alla sua conclusione dovrebbe respirare un bosco diffuso capaci di assimilare 240 tonnellate all’anno di CO2. Capena porta il suo refolo di aria buona.