Questa mattina si è avuta notizia della morte di Mario Quattrucci. Poeta, scrittore e per oltre 40 anni grande dirigente del Pci. Scelse le nostre colline per vivere e scrivere.
Aveva scelto di abitare a Fiano Romano, luogo cui era legato da sentimenti antichi di storia e militanza e di cui fu sindaco dal ‘93 al ‘97. Aveva 86 anni. Ma l’età non gli ha impedito di partecipare alla vita della comunità fino a pochi mesi fa. Non era tipo da tirarsi indietro. Era di una generazione generosa e per la quale, ogni cosa era politica.
Conosceva queste colline palmo a palmo, conosceva le facce delle persone che le abitano e abitavano. Tanto era dentro queste terre che ha deciso di abitarci lui stesso con la moglie. Da dirigente del Pci appariva burbero e spicciativo, nelle sezioni era temuto e rispettato. Ha collaborato per anni con le redazioni di Paese Sera, L’Unità, Rinascita, discuteva alla pari con i capi redattori e i direttori.
Con il trasferimento a Fiano lasciò briglie sciolte alla sua vena poetica e di scrittore. Ha pubblicato cinque raccolte di versi. Ha esordito nella narrativa con il romanzo A Roma, Novembre. Dalla sua penna nasce Marè, un attempato disilluso ma non arreso questurino romano protagonista di otto romanzi tutti pubblicati da Robin Edizioni. Totus politicus, è stato sempre e per sempre da una parte mai arreso, ma con il cuore capace di ascoltare i sentimenti del mondo intorno. Fiano lo ricorderà venerdi alle 9.30 con una cerimonia in piazza.