Un premio dedicato alle centinaia di piccoli produttori di olio di oliva delle colline Tiberine.

Questa mattina a Capena, nei locali dell’antica chiesa di S. Antonio, è stato consegnato il riconoscimento al migliore dei 17 prodotti analizzati dal panel regionale.

Il primo premio è andato all’azienda di Emilio Cola, un giovane agricoltore. La nuova leva di una famiglia storica dell’agricoltura locale. A Russo Simone il secondo, il terzo a Domenico Calicchia. Menzionati invece gli oli prodotti dalle aziende di Stefano Girolami, Paolo Zinghero ed Enrico Betti. Uno dei più preparati olivicoltori della zona, scomparso il giorno dopo a conclusione della raccolta 2022.

A lui l’Azienda Frantoio l’Antica Macina della famiglia Di Pietro ha voluto dedicare una targa ricordo della sua passione  che lo aveva già visto sul podio altre due volte, nel corso delle sei edizioni del premio “L’Oro del Lucus Feroniae”. 

 

Un raccolto abbondante di qualità superiore

Quello del 2022 è stato un raccolto abbondante ma, come hanno certificato gli esperti intervenuti, è accompagnato da una qualità eccelsa di cui gli oli selezionati sono solo la punta di diamante.

In realtà è cresciuta la qualità complessiva dell’olio Evo prodotto nell’area tra Capena, Morlupo, Fiano e Civitella S.Paolo. Cambiati metodi di raccolta, grande attenzione ai tempi di molitura, in genere oggi avviene spesso lo stesso giorno del conferimento.

I giovani sono in prima linea e questo spiega anche il rilancio di questa cultura tradizionale che al tempo in cui regnava la vite aveva un ruolo ancillare. La produzione era in genere destinata all’autoconsumo. Gli ulivi erano intermezzi nella vigna. Pochi i vignali esclusivamente dedicati agli ulivi.

Grazie alle particolari condizioni dell’anno che sta finendo, tanto sole e poca pioggia, le olive sono giunte  a maturazione senza bisogno di molte cure per metterle al riparo dai parassiti come la mosca.

Il risultato è che oggi  c’è grande disponibilità di olio di altissima qualità a prezzi ancora abbordabili, oscillano dai 10 ai 12 euro al litro. 

Il segno di un’agricolura che resiste 

La manifestazione è stata anche l’occasione per entrare a contatto con un’agricoltura che resiste e prova a uscire dal cono d’ombra dell’abbandono. Nella piazza antistante la chiesetta piccoli stand dei produttori di vini come la cooperativa Agro Capenate, del caseificio dei ragazzi di Riti Formaggi, del forno Petrongari con la sua pizza rossa da leggenda.      

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