Una conversazione intima, personale, famigliare, davanti ad un caminetto accesso e scoppiettante. Da un lato un uomo che non è mai diventato padre, dall’altro un figlio che non è mai nato. “Il giro dell’oca”, ultimo libro di Erri De Luca che sarà presentato a Faleria (VT) il prossimo sabato 2 marzo, è un dialogo interiore, un viaggio nella paternità, indagata e studiata in maniera profonda.
Nel libro, uscito lo scorso anno per Feltrinelli, il padre racconta al figlio le tappe della sua “esistenza scivolata”: le giornate al sole di Napoli, la nostalgia dei genitori, il desiderio di fuga, le montagne scalate, i baci dati e quelli solo sognati, la guerra e la pace, i passi falsi del cuore. Sembra parlare da solo, il papà solitario, poi ad un tratto il monologo diventa dialogo: il figlio prende la parola, quasi per magia, per incanto. E insieme ragionano sulle scelte del passato, riflettono sulle azioni del presente, immaginano i sogni del futuro. Così il figlio mai nato prende forma, come dal ciocco di Pinocchio, il libro che il padre aveva tra le mani, prima di cominciare a raccontare la sua storia.
E se per Geppetto era il legno la materia della creazione, per Erri De Luca sono le parole, “strumento di rivelazione” che però “non inventano la realtà, che esiste comunque” ma “danno alla realtà la lucidità improvvisa, che le toglie la sua naturale opacità”.
E fabbricante di parole, lo scrittore napoletano, lo è da sempre. Classe 1950, napoletano, sembra un Odisseo moderno: muratore e camionista, manovale e poeta, è stato volontario in Tanzania, a Belgrado e Sarajevo, durante i bombardamenti della Nato. Ha scritto per il teatro e il cinema, romanzi e racconti. Il suo stile, lento e ruvido, è quello di un artigiano, che lavora pazientemente, accarezza le cose prima di plasmarle. Anche ne “Il giro dell’oca” Erri De Luca parla al lettore con metafore di odori e sensazioni, con toni e frasi che sono una gradita conferma per chi già lo conosce e una piacevole scoperta per chi ancora non l’aveva mai letto.
Sabato prossimo arriva a Faleria, alla Sala della Misericordia, dove dialogherà con il giornalista Italo Arcuri e il judoista Sergio Cecchini. E ci sarà l’occasione di sentire dalla sua voce com’è nato questo libro e gli altri. Tanti piccoli figli, tanti piccoli Pinocchi. Fatti di parole e non di legno.