Non finisce di emozionare e di regalare sorprese l’antico sito di Falerii Novi, nel territorio di Fabrica di Roma. A pochi giorni dalla conclusione degli scavi condotti dalla British School at Rome, arriva infatti una nuova scoperta: una statua di marmo, mutila, raffigurante un personaggio maschile.
Protagonista del recupero il titolare di un’azienda agricola, che l’ha consegnata al Comune. Il ritrovamento è avvenuto vicino alle mura di Falerii, nei pressi della splendida Abbazia di Santa Maria. “L’opera è stata ora recuperata e messa al sicuro grazie all’intervento della Polizia locale – ha spiegato il Sindaco Claudio Ricci – e sarà presto oggetto di studio e valorizzazione nell’ambito della collaborazione tra la Soprintendenza e il Comune”. Della statua restano il torso e la parte superiore delle gambe, mancano invece testa e braccia. Si tratta, stando a un primo studio, di una copia romana di originale greco, di stile prassitelico, dalla muscolatura possente ma morbida e rilassata. La datazione dovrebbe aggirarsi intorno al I secolo d.C o al massimo al II d.C.
“La nuova stagione di ricerche e promozione del sito di Santa Maria di Falleri si apre così sotto i migliori auspici e non mancherà di portare ulteriori sorprese all’attenzione del pubblico”, spiega ancora il Comune di Fabrica di Roma in una nota. A fine giugno, infatti, erano terminati gli scavi condotti dalla British School di Roma insieme alle Università di Toronto, Harvard, Firenze e Ghent, coronamento di uno studio svolto su Falerii Novi a partire dalla fine degli anni 90. A essere indagate sono state tre aree diverse: un edificio pubblico, uno privato e una zona commerciale, nell’ottica di mettere in evidenza le trasformazioni della città, dalla fondazione alle varie fasi di vita fino ad un possibile abbandono, investigando diversi aspetti commerciali e produttivi di Falerii Novi e la sua relazione con il territorio circostante e la via Amerina, che attraversa la città.
“Gli scavi proseguiranno il prossimo anno nelle stesse aree – ha annunciato il dott. Stephen Kay, archeological manager della British School at Rome – per allargare i saggi di scavo e per individuare le stratigrafie delle fasi precedenti della città”. E per regalare al mondo nuove scoperte. A due passi da casa.