Ci vorranno ancora anni prima di vedere la  Roma Nord trasformata in una ferrovia moderna e funzionale. Pendolari, sindaci, cittadini dovranno avere pazienza. Molta.

E’ questa la desolante realtà emersa, dopo tanti annunci, dalla riunione che i comitati pendolari  hanno avuto nei giorni scorsi con l’Astral, la società regionale che  subentrerà ad Atac nella gestione  dal 1 luglio 2022.

L’incontro è stato chiesto dal Comitato pendolari Roma Nord, insieme a quello della Roma Lido: l’azienda regionale infatti oltre alle infrastrutture e alle stazioni, gestirà anche  manutenzioni/revisioni di tutte le rotabili in uso nel presente e nel futuro prossimo delle due linee. E’ dunque stata l’occasione per fare il punto di un percorso a dir poco intricato e di faticoso scioglimento come scritto nel report pubblicato dai Comitati.

TRENI. La società che gestisce la sicurezza delle ferrovie italiane Anfisa – tra cui la nostra – ha fatto capire che probabilmente non fermeranno convogli della nostra ferrovia per fare le manutenzioni straordinarie come invece è accaduto per la Roma Lido. I lavori sui treni Alstom e Firema partiranno a febbraio 2022, con 2 treni alla volta, con sostituzione delle semi barre. Per quanto riguarda i primi 11 treni, da progettare, costruire, collaudare e fornire in linea, compresa la assistenza decennale post fornitura sono disponibili 100 milioni.  Sono 5 treni, a sei vagoni intercomunicanti, destinati alla Roma Lido, ed altri 6 per la Roma Nord, 4 a quattro vagoni per il servizio urbano e 2 per quello extra urbano. Il Contratto Attuativo, per i residui 15 treni per la Lido e 12 per la Nord, invece, pur finanziato per 153 milioni non è stato ancora firmato con Firema, perché mancano 80 milioni che la Regione spera di recuperare a breve. I primi due convogli , se va tutto bene, arriveranno tra due anni.

Raddoppio.  Attualmente sulla tratta Montebello-Riano sono in corso solo quelli di messa in sicurezza del binario esistente. Per il raddoppio è ancora da stilare persino il progetto. I lavori sulla Tratta Riano-Morlupo dovrebbero partire a ottobre 2022. Stessa data per il bando relativo al deposito treni ad Acqua Acetosa.

NUOVO CAPOLINEA.  Piazzale Flaminio. Il cantiere è bloccato per mancanza di sicurezza relativa al palazzo della Biblioteca del CNEL. L’edificio dovrà essere sgomberato prima del riavvio dei lavori.  Il patrimonio documentale e librario dovrebbe essere conferito alla Biblioteca Nazionale di Roma.

“Anche si trovasse in tempi non lunghi una sede diversa – scrivono nel report i Comitati dei pendolari – e vi si traslocassero le residue funzioni attive nel palazzo in questione, dalla data di trasloco completato si dovrebbero aggiungere ancora 20 mesi di cantiere, oltre a collaudi e verifiche e autorizzazioni per l’apertura al servizio della nuova stazione”. Ci vorrà molto, molto tempo.

SISTEMI FISSI FORMATIVI. Il sistema informativo della Roma Nord dovrà essere rifatto ex novo. Provvederà a rifarlo Rete Ferroviaria Italiana, ma non sono stati comunicati i tempi, in quanto l’opera di RFI si concentrerà anzitutto sul rifacimento delle dotazioni di sicurezza e infrastruttura della Roma Lido.

Da Astral 40 milioni per rifare scale mobili e ascensori

ASTRAL ha deciso di investire sulle opere civili, sulla messa in sicurezza e sugli impianti delle stazioni delle due linee, per circa 40 milioni, compresa la ristrutturazione e la messa a nuovo (ove necessario, ndr) di ascensori e scale mobili. Per questi ultimi essenziali mezzi di trasporto, che  versano in stato di disservizio permanente al 50% di essi, non si hanno ancora i tempi chiari del subentro e della presa in carico da parte di ASTRAL. 

Conclusione amara dei Comitati 

“Come Comitati abbiamo colto più volte ed esplicitamente condiviso con Astral la forte preoccupazione su tempi, modi ed esiti del subentro in una gestione che, più passano i mesi, e più deve “aprire scatole” di impianti e di dossier tecnici che presentano più incognite ed imprevisti di quelli comunicati dal Gestore uscente ai subentranti. Con parole nostre, potremmo rappresentare lo stato d’animo colto negli incontri di questi mesi coi soggetti coinvolti “riceventi il pacco” dicendo che, in cuor loro, vorrebbero tanto che fosse trovata una diversa soluzione per la futura gestione di questa patata bollente, sempre ammesso che i nuovi soggetti ottengano le necessarie Certificazioni di Impresa Esercente da ANSFISA (Atac neppure le ha mai avute).

 

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