Come annunciato già alla fine dello scorso anno, è stato pubblicato il bando che prevede lo stanziamento di fondi per acquistare scuolabus elettrici nei piccoli comuni del Lazio. Il finanziamento è rivolto a centri abitati che non superano i 5mila abitanti. Il tetto demografico può essere raggiunto anche da più comuni accorpati tra loro. La novità più rilevante riguarda l’aumento dei fondi previsti inizialmente dal bando, che sono stati raddoppiati raggiungendo la cifra di 3 milioni di euro. Termine ultimo per presentare la domanda è il 7 aprile 2022 alle ore 13.
Scopo dell’iniziativa, oltre alla riduzione dell’impatto ambientale, è quello di valorizzare i piccoli comuni e incentivare le famiglie a non trasferirsi altrove. Per i centri con un tetto massimo di 2000 abitanti è inoltre riservata una via preferenziale: “Abbiamo previsto infatti che fra i criteri che concorrono alla definizione del punteggio vi sia un criterio di priorità per i Piccoli Comuni con meno di 2.000 abitanti – ha dichiarato Cristiana Avenali, responsabile Piccoli Comuni della Regione Lazio – ora la delibera andrà nella Commissione competente, per poi tornare in giunta per l’approvazione finale, così da poter partire subito a gennaio 2022 con il bando per l’assegnazione delle risorse”.
In un’ottica futura, la scelta di finanziare i comuni più piccoli è volta alla costruzione – all’interno degli stessi – di comunità energetiche. Di cosa si tratta? Il fenomeno è in crescita soprattutto nei comuni del Lazio, e riguarda la possibilità di munirsi di impianti per produrre e consumare autonomamente energia derivante da fondi rinnovabili. Per risparmiare energia, in questo contesto, ci sarebbero due strade. La prima deriva dal consumo dell’energia autoprodotta, unito agli incentivi del GSE ( gestore servizi energetici ) che premia con un fondo fino a 110€ per vent’anni per ogni MWh di energia condivisa all’interno della comunità. Inoltre, ci si può avvalere in alcuni casi della possibilità di ottenere incentivi per l’acquisto di impianti fotovoltaici e abbattere ulteriormente i costi. La seconda strada è la migliore gestione del consumo dell’energia stessa. Chi autoproduce energia è anche più facilitato nel valutare come e quando consumarla in maniera ottimale, e diventa altresì parte attiva nello sviluppo della mentalità di una maggiore consapevolezza in ambito di produzione e consumo dell’energia.
Inoltre, la scelta di costruire una comunità energetica ha anche un notevole impatto positivo sull’ambiente. Infatti, è prevista una riduzione delle emissioni di CO2 al 2030 di circa 47,1 milioni di tonnellate. La prima comunità energetica nel Lazio è nata da poco, nel territorio dell’isola di Ventotene.
I comuni interessati possono trovare il bando sul sito di Astral S.p.A.