Da terra di sorgente, a terra da centro commerciale. Muterà probabilmente in questo modo la destinazione d’uso dei terreni dell’acqua minerale Appia. Cosi si evince leggendo l’accordo stipulato tra Regione e proprietà finalizzato a salvaguardare il posto di lavoro di cinque dipendenti , gli ultimi rimasti della società Fonte Appia. L’accordo , firmato anche dall’Istituto zooprofilattico di Lazio e Toscana su autorizzazione regionale prevede che l’Istituto prenda in affitto un ampio terreno attiguo alla sua sede per farne un capiente parcheggio. I soldi della locazione saranno utilizzati dal liquidatore della vecchia società per pagare lo stipendio dei cinque per i prossimi 18 mesi.
Si apre spazio per centro commerciale
Per il terreno restante invece si apre “la prospettiva, già in corso, di recupero urbanistico dell’intero spazio”, formuletta di grande ambiguità che tradotta in italiano corrente significa spesso, quasi sempre, centro commerciale. L’ennesimo. Con l’operazione però sono “scongiurati i licenziamenti dei dipendenti della sorgente Appia. “Lo storico sito di produzione e vendita di acqua minerale a Roma è salvo grazie al tempestivo intervento della Regione Lazio”, dichiara Gianfranco Moranti, segretario generale della Flai Cgil Roma Sud Pomezia Castelli, commentando i risultati della trattativa avviata con l’assessorato allo Sviluppo economico, commercio e artigianato, ricerca, start-up e innovazione della Regione Lazio, dopo le notifiche di licenziamento ai dipendenti dello stabilimento alla fine del 2019 e che sarebbe dovuto diventare operativo il 15 febbraio.
Prontezza assessorato per tutelare i cinque dipendenti
L’assessorato ha messo in campo tutte le azioni necessarie all’obiettivo di mantenere l’impresa sul territorio e salvaguardare l’occupazione dei lavoratori. Con un bando regionale e’ stata avviata la gara per la concessione minerale Appia scaduta da diversi anni. Inoltre la regia della Regione Lazio ha consentito il coordinamento di un tavolo con tutte le Parti interessate, arrivando velocemente alle soluzioni più idonee all’obiettivo. Tra queste anzitutto la sinergia con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, l’Ente pubblico che, come vicino di casa della sorgente e fruitore del pozzo potabilizzato, ha assunto un impegno economico per la locazione di una parte dell’area dello stabilimento che sarà riadattata a uso parcheggio. È stata poi condivisa, con i proprietari dell’area che ospita la sorgente, una prospettiva, già in corso, di recupero urbanistico dell’intero spazio”. “Con queste nuove e concrete garanzie e in attesa di una definitiva assegnazione della concessione mineraria, il liquidatore – ha concluso soddisfatto Moranti – ha revocato i licenziamenti, si è giunti a una soluzione positiva che ha salvaguardato l’occupazione e il futuro di una storica fonte come l’Appia”
Nel 2005 si pensava diversamente
Massimo De Simoni, vicepresidente di centrosinistra del X Municipio, nel 2005 dichiarava: “La sorgente Appia per noi è una importante scommessa perché è un’area sottratta alle speculazioni di tipo commerciali. Speriamo quindi che possa riaprire nel più breve tempo possibile”. E’ passato qualche anno..