Proseguono le segnalazioni di allevatori e circoli ippici, per i tentativi di furto di cavalli nel territorio della provincia di Roma. Una delle ultime – partita dal comune di Sacrofano – risale al 2 agosto scorso, quando la recinzione di un centro ippico è stata trovata recisa lasciando aperta l’ipotesi che possa essere stata opera di una banda organizzata, vista la posizione “strategica” del danno, proprio in corrispondenza di un punto della strada ( Via delle solfatare ) comodo per parcheggiare un mezzo pesante ed introdursi all’interno indisturbati.
300 I CAVALLI RUBATI NEGLI ULTIMI SEI MESI
In tutto sono trecento i cavalli rubati, di cui almeno 80 spariti negli ultimi sei mesi nell’area di Roma nord. Questi i numeri che, a partire dall’inizio del 2019, fanno pensare al racket dei macelli clandestini. Tra quelli denunciati, un raid in particolare è avvenuto nella frazione agricola dei Monteroni nella zona di Ladispoli:durante la notte un gruppo di persone, molto probabilmente ben organizzate e già specializzate in questo tipo di furti, si sono introdotte nel maneggio riuscendo indisturbate a rubare cinquecavalli da sella con passaporto Fise e microchip. I proprietari hanno lanciato l’allarme, spiegando che i ladri si sono introdotti durante la notte riuscendo ad evitare le telecamere di sorveglianza, passando per una zona di difficile transito per via della presenza di un dirupo. Ma tentativi di furto sono stati segnalati anche a Fiano Romano, Capena.
I SOSPETTI SU UNA BANDA DI CINQUE PERSONE
Gli allevatori che dall’inizio dell’anno hanno denunciato i furti sono in contatto tra di loro per confrontare i fatti e verificare i punti in comune; stando a quanto emerso dalle indagini in corso si tratterebbe di un gruppo probabilmente composto da 5 persone che si intendono tutte – viste le modalità – di cavalli e allevamenti. Il fenomeno della macellazione clandestina riguarda, generalmente, cavalli allo stato brado non registrati ma anche quelli con il microchip.