Primavera, scampagnate in qualche Riserva naturale, rifiuti: il filo conduttore tra questi elementi termina troppo spesso in piccole ma numerose discariche a cielo aperto.
La Macchia di Gattaceca, riserva naturale che sorge tra la valle del Tevere e i monti della sabina romana, soffre da tempo questo fenomeno.
Il bosco si estende per quasi mille ettari e interessa i comuni di Monterotondo, Mentana e Sant’Angelo Romano.
L’ente gestore è Città metropolitana di Roma Capitale (ex provincia) e il suo referente, Vincenzo Buonfiglio, ci spiega qual è la situazione del bosco di Gattaceca, molto ampio e difficile da tenere sotto controllo: “Da normativa vigente lo smaltimento dei rifiuti spetta ai proprietari dei terreni, discorso che vale sia per il pubblico che per il privato. Noi come ente gestore dell’area protetta facciamo la nostra parte e tutto ciò che ci compete, ma è evidente che se vediamo spazzatura nelle zone di pertinenza di un singolo comune ci sentiamo di intervenire: non possiamo lasciare i rifiuti ammassati in quelli che sono gli ingressi della riserva.”
Incontriamo Vincenzo Buonfiglio e gli operatori dell’ente gestore sul territorio di Monterotondo, nell’area sosta che da accesso al bosco. Nelle zone di ingresso è evidente come la quantità di rifiuti sia maggiore, creando una brutta immagine di copertina di un bosco altrimenti bellissimo.
Nei periodi di grande affluenza i rifiuti aumentano, soprattutto dopo le scampagnate per le festività.
Per il monitoraggio dell’area risulta importante anche l’apporto dei cittadini che frequentano la riserva e Buonfiglio ci tiene a sottolinearlo: “Grazie a loro si è creata una rete di controllo sociale: molti cittadini e associazioni ci contattano per segnalare le zone di maggire criticità. All’interno della riserva i rifiuti sono minimi, mentre lungo le vie di accesso la situazione è peggiore. Un’altra zona soggetta a questo fenomeno è la via provinciale che da Monterotondo porta a Castel Chiodato: questa strada taglia la riserva e presenta spazi che si prestano fin troppo al rito selvaggio“.
Ma qualcosa si muove, finalmente, per tutelare Gattaceca a 25 anni da quando fu istituita come riserva naturale regionale.
“Il comune di Mentana, uno dei tre comuni proprietari dei grandi terreni del bosco, ha installato dei cassonetti nell’area sosta, limitando in parte il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti.” dice Buonfiglio.
“Con Monterotondo, invece, si è aperto il dialogo per un diverso tipo di intervento: l’installazione di videocamere di sorveglianza. Crediamo possa essere la migliore soluzione per controllare l’area e scongiurare la formazione di questi cumoli di spazzatura. Stiamo valutando l’iter amministrativo per l’acquisto del materiale e per la gestione delle immagini le quali, trattando dati sensibili, dovrebbero comunque essere visionate da ufficiali di polizia giudiziaria“.