“L’uomo nasce per l’amore. È più facile amare che odiare“. Finisce così lo spettacolo teatrale “Memme Bevilatte salvata da Teresa” di Andrea Baldoffei. Un tuffo nel passato, nelle pagine tristi della Shoah, della persecuzione degli ebrei, che lungi da essere un qualcosa di distante, di lontana nel tempo e nello spazio, è fin troppo vicina ai nostri giorni.
IL DOVERE DI RACCONTARE
La storia, tratta dall’omonimo libro di Italo Arcuri, pubblicato per Emia Edizioni, prende inizio e si sviluppa a due passi da noi. A Riano, dove Teresa Giovannucci e Pietro Antonini salvano la famiglia di Memme Bevilatte, il nome dietro cui avevano nascosto la piccola Miriam Dell’Ariccia. E a Riano la storia ricomincia, si rinnova e si ripete. Il Teatro Dante Bisio era strapieno venerdì scorso e così la Sala della Misericordia di Faleria, prime due date di un tour che porterà questa storia in giro per le scuole e i teatri della provincia. La vicenda di Teresa e Memme rivive nelle parole di Baldoffei, nelle melodie della chitarra di Alessandro Giannone, in un racconto intenso ed emozionante, ma anche ironico, divertente, simpatico. “Abbiamo il dovere di raccontare” ripete in continuazione il ragazzo, venticinque anni di Civita Castellana, che dopo gli studi all’Accademia d’Arte Drammatica Cassiopea di Roma e la collaborazione con alcune compagnie romane, ha iniziato questo percorso di promozione insieme all’autore Italo Arcuri.
UNO SPETTACOLO GIOVANE
“Uno spettacolo dedicato a quelle persone che hanno il compito di tramandare la memoria – si legge nella presentazione dello spettacolo – dedicato a quelle persone che, raccontando, portano un esempio e illuminano le scelte in momenti bui”. Baldoffei, sulla scena, racconta con una voce intensa, con il corpo, con il viso, con gli occhi. Giannone invece racconta con la musica e le mani, che accarezzano la chitarra e fanno da sottofondo, trasportano, fanno immaginare. Il binomio è perfetto. E giovane, come chi lo rappresenta.
La storia di Memme e di Teresa, di tutti gli altri salvati e salvatori, di chi non ce l’ha fatta, di chi è stato tradito, da chi non ha avuto fortuna, rivive così. Nelle pagine di un libro o nei versi di un teatro. Ed è parola viva, che entra in circolazione e colpisce al cuore. E diventa sentimento. Lo stesso che ha guidato Teresa, nella sua storia di coraggio e di amore: “Sono sempre stata guidata dai sentimenti. E non è così che dovrebbe essere sempre?”