Se qualcuno vi dicesse che tornare indietro nel tempo è possibile, lo affrontereste questo viaggio temporale? Se la risposta è sì, recarvi nel borgo di Castelnuovo di Porto sarà la scelta giusta per vivere in un tempo in cui non avete mai vissuto e in un luogo che sembra ancora racchiuderlo, quel tempo, nonostante siano passati molti secoli.
Annoverato tra i borghi più belli d’Italia, quello di Castelnuovo di Porto è, senza dubbio, un luogo senza tempo. A partire da un’analisi linguistica del nome del paese adiacente alla via Flaminia, Castelnuovo suggerisce la ricostruzione di un castello nuovo al posto di uno precedente e l’estensione di Porto viene aggiunta quando il territorio venne incluso nella diocesi di Porto e Santa Rufina. Le origini del borgo risalgono a prima dell’anno Mille, quando vi fu il primo incastellamento. Con il passare dei secoli, il borgo si è sviluppato intorno al castello e ancora oggi conserva un’impostazione fortemente medievale.
Il castello, o più precisamente Palazzo ducale Rocca Colonna, intorno a cui il borgo si è sviluppato, è situato nella piazza di Castelnuovo di Porto dalla quale è possibile accedere al borgo dall’arco a sinistra o dalle viette un po’ in pendenza situate a destra, accanto al Comune. Già nel 1252 il castello risultava proprietà della famiglia Colonna, una storica casata patrizia romana tra le più antiche e le più importanti del Medioevo. Nel corso del tempo, il castello fu tolto alla suddetta famiglia, fin quando divenne proprietà dei Di Francesco e poi preso in gestione dallo Stato Pontificio. Fino alla prima metà del Novecento, il castello è stato sede di pretura e carcere mandamentale. Oggi, all’interno di Rocca Colonna è possibile ammirare numerosi affreschi, soprattutto quelli presenti nella Loggia Pinta.
Parole e storia a parte, andare in loco sarà la scelta migliore per dare il giusto valore al patrimonio culturale e artistico della nostra area troppo spesso dimenticato e sottovalutato.
Rocca Colonna vi aspetta dal Martedì alla Domenica dalle ore 10.30 alle 13.00, e dalle ore 16.30 alle 19.00 per visite guidate, gite scolastiche e in occasioni speciali come mostre, allestimenti, festival e spettacoli. Per prenotazioni e informazioni contattare il seguente recapito telefonico/WhatsApp: 3663402758, o mandare una mail al seguente indirizzo: roccacolonna@comune.castelnuovodiporto.rm.it
Con l’arrivo della Primavera sarà gradita, ovviamente, anche la passeggiata tra le vie del borgo antico. Entrando nel centro storico, ci si lascia alle spalle anche la realtà: automobili, confusione, strutture moderne. Si inizierà a respirare un’altra aria fatta di antichità, serenità e tranquillità: si entra in un altro tempo, un tempo meno dinamico, quasi statico, in cui il borgo sembra essere rimasto al tempo della sua nascita. Non c’è la folla come nelle vie del centro di una città, ci sei solo tu visitatore, qualche abitante che ha deciso di rimanere in questo luogo incantato, e una miriade di gatti tra cui i più sono pronti ad accoglierti calorosamente nel loro locus amoenus, ma ce ne sono altri che, diffidenti, scrutano il tuo volto in cerca di una qualche spiegazione del perché tu sia lì a disturbarli.
Alzando gli occhi, il cielo sembra ancor più sconfinato, e le tegole delle piccole case lo incorniciano graziosamente. I colori non sono molti, ma ci sono quelli essenziali: il verde della natura, l’azzurro del cielo, il marrone delle case antiche. Tuttavia, ad adornare ancor di più il paesaggio sono i colori dei fiori e dei panni stesi dai balconi, nonché i variopinti gatti. Camminando senza una meta, come in un labirinto, ci si perde piacevolmente tra le vie, ma ognuna di esse ha una qualche particolarità, non sono tutte uguali, come potrebbe sembrare a prima vista, per cui, con un po’ di attenzione, sarà semplice capire quali si sono percorse e quali no. Particolarità a partire dai nomi: via Isola Bella, via degli Scaloni, vicolo del Casalino, via Arco Dorato; nonché insegne come “attenti al gatto” o locali che dall’esterno sembrano usciti da un’altra epoca come il “Butto Club” o la galleria d’arte il cui cartello recita “ingresso libero”.
Il borgo sembra essere permeato di silenzio, tuttavia se si tendono le orecchie si possono percepire numerosi suoni come quello del vento tra le piante, ovviamente il miagolio dei gatti e talvolta anche un vociferare umano; in aggiunta, anche il rumore di qualche attrezzo da restauro e delle televisioni nelle case che immediatamente fanno tornare alla realtà. Ma se questa realtà si vuole ben occultare, consiglio di mettere nelle orecchie degli auricolari e digitare sul telefono la playlist di Einaudi. Perdersi nello spazio e nel tempo sarà assicurato.
I gatti, però, non vi faranno perdere del tutto il contatto con la realtà! Verranno vicino a voi, quelli più docili e affabili, e vorranno qualche carezza, altrimenti vi seguiranno per tutto il vostro tragitto nel borgo! Concedetegliela. Il pelo morbido e le piccole zampe vi faranno apprezzare davvero le piccole cose. Salteranno sui muretti delle case e come sensazione tattile proverete quella ruvida dei mattoni e quella setosa dei fiori. E ci farete caso.
Aleggiano nell’aria gli odori più vari, da quelli provenienti dalle cucine delle case a quelli della natura. Sarà impossibile non far evocare in voi qualche ricordo passato grazie a questi odori genuini e sopraffini. E perché no, magari anche mediante il gusto, addentando qualche prodotto tipico del territorio come le ciambelline al vino, i tozzetti, la crostata con le nocchie. Chissà che non ritroviate il tempo perduto come Marcel Proust ha fatto addentando la madeleine intinta nel tè che soleva mangiare da bambino.
Inutile dire che ogni gesto qui sarà prezioso, perché qui è come mettere in pausa la vita frenetica e abbandonarsi alle sensazioni visive, uditive, tattili, olfattive e gustative; una vera e propria esperienza sensoriale. In un mondo come quello di oggi così dinamico, caotico e con poca attenzione ai dettagli, cosa aspettate ad addentrarvi in questo borgo e lasciarvi finalmente avvolgere da tutte quelle sensazioni troppo spesso messe da parte nella vita quotidiana?