Un giovane lupo in cerca di  terra dove “piantare tenda” ha attraversato nei giorni scorsi le terre abitate di Fiano Romano.

È stato ripreso più volte da alcuni automobilisti che poi hanno postato il video sulle varie piazze fb. Molti lo hanno addirittura scambiato per un cane randagio anche mal messo.

Interpellato sull’avvistamento Andrea Lunerti, etologo e naturalista, grande esperto di lupi e della loro presenza nelle valli Tiberine – il cuore della sua attività, compreso un museo del lupo, è a Morlupo –  ha confermato invece che l’animale ripreso mentre attraversa un’area residenziale alla periferia di Fiano Romano è effettivamente un esemplare di “canis lupus italicus”, un giovane lupacchiotto in dispersione, che si è reso indipendente dal branco di origine e si è messo in viaggio alla ricerca di un buon posto per fermarsi, trovare una partner, mettere su famiglia.

I giovani lupi per raggiungere la meta percorrono in genere centinaia di chilometri. Nelle foto e nei video il giovane animale appare disorientato perché alle prese con strade trafficate e pericolose. Poi però ha raggiunto i prati ed è scomparso nelle campagne vicine. Ha trovato il suo sentiero oltre  a qualche preda da metter sotto i denti.

Dal web auguri di buona sorte al lupacchiotto

L’Incontro ravvicinato ha destato grande curiosità  e prodotto un gran dibattito sul web, nessuno però ha gridato “al lupo al lupo” ma, al contrario, la stragrande maggioranza ha espresso solidarietà al lupacchiotto  affinché gli sorridesse  la buona sorte. L’avvistamento conferma la presenza di piccoli branchi di lupi ormai stanziali nelle campagne abbandonate tra Capena Morlupo, Castelnuovo.  Sono in genere famiglie di pochi individui che vivono cacciando  soprattutto  cuccioli di cinghiale. I  branchi più numerosi si trovano nel territorio del parco di Veio, ma esemplari sono stati avvistati anche nelle ondulate terre e nei boschi del Soratte.

Come “Il Nuovo” ci siamo spesso occupati del ritorno del lupo nelle nostre colline e il lupacchiotto in viaggio conferma che ormai la presenza è stabile.

E’ un buon segno, significa che la natura che circonda i centri abitati è integra e ospita una variegata e nutrita presenza di animali selvatici: non ci sono più solo gli invadenti cinghiali, l’istrice e la volpe ma sono tornati anche daini e cerbiatti. 

Sponsor