sezione della mostra Il Segno/Colore tra figura e astrazione

In occasione delle festività dedicate al Patrono di Castelnuovo di Porto Sant’Antonino, è stata inaugurata venerdì 1 settembre alle 17,30 nella sala Moussa Abdayem all’interno di Rocca Colonna di Castelnuovo di Porto, la mostra Il Segno/Colore tra figura e astrazione, una raccolta di 25 opere grafiche di maestri ed eccellenze provenienti dagli archivi M2M e Stamperia del Tevere.

Verranno esaltate le produzioni grafiche di quegli autori che hanno fatto del segno e degli aspetti cromatici la loro peculiarità, in un’ottica stilistica eterogenea, che spazia dalla figurazione all’informale astratto. In occasione della mostra sono programmate due giornate di laboratori didattici a partire da oggi pomeriggio alle 16, sulle tecniche calcografiche e xilografiche aperte ai visitatori e a tutti coloro che vorranno cimentarsi nell’applicazione alle tecniche tradizionali di stampa d’arte.

Una immagine del Patrono Sant’Antonino realizzata all’acquaforte e puntasecca dall’incisore Alessandro Fornaci verrà rifinita in loco e stampata in diversi momenti della manifestazione come dimostrazione pratica dei processi di intaglio e stampa calcografica.

Abbiamo parlato proprio con Alessandro Fornaci della mostra in essere e le sue parole sono diventate una vera e propria lezione d’arte da leggere tutta d’un fiato.

Come nasce l’idea di questa mostra/laboratorio? L’idea della mostra nasce dallo stimolo dell’amministrazione comunale, in particolar modo nella figura di Fulvia Polinari che si occupa con eccellente professionalità anche della gestione delle attività culturali di Rocca Colonna e che ha proposto in occasione della festa del Patrono Sant’Antonino di poter riallestire quella che è un’attività abbastanza sperimentata e che abbiamo iniziato l’anno scorso, ad aprile, con la mostra antologica su Moussa Aziz Abdayem – Il segno sinuoso della bellezza, in occasione della quale abbiamo realizzato una serie di laboratori didattici all’interno della parte espositiva che riguardava appunto la tutta la sezione grafica.

Questo tipo di approccio laboratoriale permette di avvicinarsi maggiormente con il visitatore che spesso non comprende bene quali siano le dinamiche che sono a monte di tutto il processo produttivo delle matrici e della stampa e, di approfondire concettualmente quali attività e a quali tecniche storicamente si sono  avvicendate per riuscire ad arrivare agli sviluppi tecnici legati sia alla stampa tipografica che calcografica

Qual è il valore da saper discriminare, rispetto al senso cromatico, nell’arte?Solitamente la grafica è stata spesso presentata in un contesto monocromatico proprio perché nella stampa, nella grafica d’arte e nella stampa artistica la produzione di opere a colori presuppone al realizzazione di una matrice per ogni colore. Nella grafica d’arte ci sono stati artisti come il M° Moussa che, a partire dagli anni ’60, ha lavorato con i massimi autori internazionali e ha prodotto opere a sette-otto colori, utilizzando delle impostazioni tecniche estremamente complesse da dover realizzare e stampare tutte a registro. Nel caso di questa mostra abbiamo voluto esaltare in particolar modo tutto l’aspetto legato alla gestione del colore e in che modo autori diversi, con stili diversi, abbiano nel tempo reinterpretato le loro opere tramite l’incisione tradizionale e in un contesto policromo tecnicamente complesso.

Importante Evento e Mostra a Rocca Colonna.

Importante è l’aspetto del valore segnico dal punto di vista strutturale. Spesso alcune opere sono messe in contrapposizione con delle opere prettamente in bianco e nero dove però l’elemento del segno, del gesto e della manualità segnica sono estremamente peculiari. In questa mostra è possibile ammirare artisti come il  Maestro Carlo Lorenzetti o Marina Bindella e ancora Patrizio Di Sciullo che, pur lavorando nel bianco e nero, creano un discorso compositivo e estetico complesso ed estremamente interessante dal punto di vista tecnico. Questo fa sì che molte delle opere realizzate in contesti mono cromatici creino un dialogo rispetto al come la figurazione e l’astrazione siano due elementi che spesso non hanno una netta linea di demarcazione fra loro e questo si evince in particolar modo proprio a partire dalle opere del Maestro Mussa. Ricollegandosi al titolo della mostra, lo scopo è quello di dialogare e contemplare l’aspetto figurativo astratto e informale all’interno della stessa opera.

A suo parere qual è il valore aggiunto insito nelle tecniche tradizionali di stampa? Il valore aggiunto della grafica d’arte è proprio legato al ritorno dei processi manuali e tradizionali che oggi sono purtroppo molto lontani dalla vision delle giovani generazioni che hanno un contatto forse prematuro con il digitale e con i processi fotomeccanici. Storicamente gli aspetti legati proprio all’incisione partono da presupposti preistorici, dall’incisione litica, dalla “stampa” nelle grotte di Lascaux dove i primi esseri umani hanno usato la matrice naturale, la mano, per imprimerla sulla grotta fino ad arrivare ai cilindri sumeri. In maniera profonda sono dei processi riproduttivi che sono estremamente radicati nello sviluppo culturale e comunicativo dell’umanità e che hanno poi nei secoli portato alla stampa a caratteri mobile, all’acquaforte, all’eliografica fino allo stesso circuito elettronico stampato. Quindi il valore aggiunto è proprio nell’applicazione di queste tecniche tradizionali. C’è la possibilità di agire in un azione sia tecnica sia creativa.

Per questa occasione abbiamo realizzato dei laboratori incentrati sulla figura di Sant’Antonino, che è la figura del Patrono, ma di solito lasciamo massima libertà interpretativa nei laboratori e nei corsi. A livello storico oggi secondo me è fondamentale l’incisione perché ci pone in contatto con una materia ancestrale che è proprio alla base dello sviluppo culturale della nostra umanità. Riflettiamo: nel momento in cui ci si applica all’incisione, il processo di realizzazione della matrice è fatto in maniera speculare, negativa. Si attiva così quella parte del cervello che deve concepire il perfetto contrario di quello che visivamente osserviamo, quindi si crea una sorta di approccio meditativo alla materia e questo aiuta molto anche a livello interiore per porsi in dialogo con l’azione e l’osservazione.

La mostra Il Segno/Colore tra Figura e Astrazione sarà visitabile oggi e domani a ingresso gratuito negli orari di apertura di Rocca Colonna. Laboratori dalle ore 16 alle ore 19.

Gli artisti in mostra: Moussa Aziz Abdayem, Bruno Aller, Maddalena Artusi, Alfredo Bartolomeoli, Francesca Bellussi, Marina Bindella, Luigi Boille, Remo Brindisi, Margorzata Chomicz, Guillame Corneille, Patrizio Di Sciullo, Pericle Fazzini, Alessandro Fornaci, Rudy Gorog, Renato Guttuso, Carlo Lorenzetti, André René Masson, Sante Monachesi, Achille Pace, Giovanni Piccini, Gino Severini, Antoni Tapies, Sandro Trotti, Carlo Venturi, Alessandro Fornaci

 

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